martedì 19 novembre 2024
Dieci anni di detenzione per il giurista Benny Tai. In cella quattro politici promotori nel 2020 delle primarie per le parlamentari. L'indignazione di Usa e Taiwan, la replica della Cina
Una donna viene fermata dalla polizia fuori dal tribunale di West Kowloon a Hong Kong, dove si è tenuto il processo a 47 attivisti per la democrazia: 45 sono stati condannati

Una donna viene fermata dalla polizia fuori dal tribunale di West Kowloon a Hong Kong, dove si è tenuto il processo a 47 attivisti per la democrazia: 45 sono stati condannati - Ansa

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Un tribunale di Hong Kong ha condannato con pene fino a 10 anni di carcere per sovversione tutti e cinque gli attivisti pro-democrazia promotori nel 2020 delle primarie per le elezioni parlamentari dell'ex colonia britannica. Si tratta del giurista Benny Tai (10 anni di detenzione) e dei politici Au Nok-hin, Andrew Chiu, Ben Chung e Gordon Ng. Condannate anche altre 41 persone, in quello che è stato il più grande processo sulla sicurezza nazionale di Hong Kong. La legge sulla sicurezza, sulla quale si basano le sentenze di condanna, fu imposta da Pechino all'ex colonia nel giugno del 2020 dopo le proteste di massa pro-democrazia del 2019.

Gli Stati Uniti hanno condannato «fermamente le sentenze pronunciate a Hong Kong contro 45 sostenitori della democrazia ed ex funzionari eletti», ha dichiarato un portavoce del consolato statunitense a Hong Kong. «Gli imputati sono stati perseguiti in modo aggressivo e imprigionati - ha denunciato - per aver svolto pacificamente una normale attività politica protetta dalla Legge fondamentale di Hong Kong».

Da parte sua, la Cina ha accusato Usa e alleati di «profanare e calpestare seriamente lo stato di diritto». Alcuni Paesi occidentali, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, «ignorano il fatto che usano procedure giudiziarie pertinenti per sostenere la propria sicurezza nazionale, mentre condannano arbitrariamente i tribunali di Hong Kong che applicano la legge sulla sicurezza nazionale».

Sulla questione è intervenuta anche Taiwan, che ha «condannato con fermezza l'uso da parte del governo cinese di misure giudiziarie e di procedure ingiuste per sopprimere la partecipazione politica e la libertà di parola degli attivisti pro-democrazia di Hong Kong».

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