Ad Haiti oggi si sono riaperte le scuole - Ansa
La speranza, nell'isola che non c'è, fa sempre i conti con la realtà amara. Oggi, comunque è iniziato l'anno accademico ad Haiti, ma molte scuole sono rimaste chiuse a causa dei tanti sfollati dalle violenze delle gang, soprattutto nella capitale Port-au-Prince. Secondo quanto riportato dal sito all news haitiano Le Nouvelliste, "contrariamente a quanto previsto dal governo le scuole pubbliche non sono ancora pronte ad accogliere gli studenti per l'apertura delle lezioni e le misure adottate per evacuare gli sfollati che occupano questi istituti sono state finora vane. Molti rifugiati sono ancora ospitati proprio nelle scuole, come è ad esempio il caso del liceo Marie Jeanne".
Dal canto suo, il primo ministro haitiano Garry Conille ha promesso di fare il possibile per risolvere i tanti problemi dell'istruzione sull'isola caraibica, esprimendo preoccupazione per "i bambini tenuti in ostaggio da gruppi criminali, che non possono tornare a scuola all'inizio dell'anno scolastico, a cui va il mio pensiero speciale. Il governo è solidale con la loro situazione e dei loro genitori e promette di creare le condizioni necessarie per un accesso all'istruzione", ha dichiarato. febbraio, la violenza delle gang aveva costretto alla chiusura le scuole per tre mesi.
A confermare il dramma anche l'ultimo studio dell''Onu sugli sfollati. Più di 700.000 persone, metà delle quali sono bambini, sono attualmente sfollate ad Haiti, costrette a fuggire a causa della disastrosa situazione umanitaria e della violenza delle bande, ha affermato oggi l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) delle Nazioni Unite. Si tratta di un aumento del 22% rispetto alla situazione di giugno, sottolinea l'Oim in un comunicato.