È salito a 11 morti, tra cui tre bmabini e sette donne, il bilancio di un attacco sferrato contro un bus che trasportava cristiani copti diretto al monastero copto di San Samuele il Confessore nel governatorato di Minya, nell'Egitto centrale. L'attentato è stato rivendicato dal Daesh (Isis). I bambini avevano 8, 10 e 12 anni.
Lo riferisce il sito internet ufficiale della Chiesa copta ortodossa egiziana. Secondo una prima ricostruzione, il gruppo era a bordo di un veicolo e stava tornando da un pellegrinaggio al monastero di San Samuele il Confessore. Il gruppo armato, probabilmente estremisti islamici, ha bloccato il veicolo e ha iniziato sparare colpi d’arma da fuoco, uccidendo almeno 7 persone e ferendone 14. Il bilancio è ancora provvisorio. Altri due bus di pellegrini sarebbero stati coinvolti nell'attacco.
A maggio del 2017 anno in un attacco simile contro un bus di fedeli copti diretti verso lo stesso monastero erano rimaste uccise oltre 30 persone. In quell'occasione l'attacco fu rivendicato dal Daesh.
I copti in Egitto costituiscono la più grande comunità cristiana del Medio Oriente, nonché la più grande minoranza religiosa della regione, rappresentando circa il 15 per cento della popolazione egiziana. E in questi ultimi anni la minoranza cristiana è stata vittima di attacchi terroristici da parte dello Stato islamico e altri gruppi estremisti. I più gravi si sono verificati il 9 aprile 2017, in occasione della Domenica delle Palme, quando 45 persone sono morte in due attacchi dal Daesh contro la chiesa copta di Tanta e la cattedrale di Alessandria.