Gli islamici moderati ci mettono la faccia, per ricordare che l'Isis non è l'Islam e che loro non si sentono rappresentati dallo Stato islamico dell’Iraq e del Levante. Ecco perché gli attivisti della protesta hanno scelto di utilizzare le stesse piattaforme usate dal Califfato per terrorizzare il mondo, come Twitter e YouTube.
Internet, ancora una volta, si rivela uno strumento prezioso per dar voce e trasformare in compagine un universo ampio. Una campagna simile è stata quella per riporate a casa le oltre 200 studentesse nigeriane rapite da Boko Haram: nei mesi scorsi "Bring Back Our Girls" è diventato uno slogan di portata mondiale.