sabato 7 maggio 2016
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Nairobi. I profughi somali non saranno più accolti in Kenya. Lo ha annunciato ieri il governo di Nairobi. «Il governo della Repubblica del Kenya, prendendo in considerazione i propri interessi per la sicurezza, ha deciso che l’accoglienza dei profughi deve finire», si legge in un comunicato del ministero dell’Interno. Ai nuovi richiedenti asilo non verrà più concesso lo status di rifugiato e il governo si adopererà per espellere quanti si trovano già nel Paese. Al momento il Kenya ospita circa 550mila profughi e rifugiati nei due campi di Kakuma e Dadaab, i più grandi al mondo. «Il messaggio è chiaro, chiuderemo i campi e non accetteremo altri profughi nel Paese», ha detto il portavoce del ministero dell’Interno, Mwenda Njoka, precisando che le nuove norme riguardano in particolare i somali, ma potrebbero essere applicate anche ai profughi provenienti da altri Paesi. Nel 2013, i governi di Kenya e Somalia, insieme all’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Acnur), hanno sottoscritto un accordo per incoraggiare i somali a rientrare nel loro Paese in modo volontario. Ma solo poche migliaia di somali hanno accettato l’offerta, deludendo le aspettative di Nairobi. Dopo gli attacchi messi a segno dai jihadisti somali al-Shabaab al centro commerciale di Nairobi, Westgate, e all’Università di Garissa, le autorità keniote avevano minacciato di chiudere il campo di Dadaab ed espellere i profughi. Rifugiati a Dadaab (Reuters)
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