La premier del Bangladesh, Sheikh Hasina, uscita vincitrice dalle elezioni legislative di domenica 30 dicembre, ha respinto la richiesta di un nuovo voto avanzata dalle opposizioni che hanno definito una "farsa" l'appuntamento elettorale macchiato dalla violenze costate la vita ad almeno 17 persone. "Il voto è stato assolutamente libero e indipendente, non c'è dubbio", ha commentato la 71enne Hasina. "Non ho nulla da nascondere, qualsiasi cosa io faccia, è per il Paese, la mia coscienza è pulita", ha aggiunto rivolgendosi ai giornalisti.
Il partito di governo, la Lega Awami, e i suoi alleati, hanno ottenuto con una maggioranza bulgara 288 dei 300 seggi in Parlamento. All'opposizione ne sono rimasti solo 6. Hasina ha insistito sul fatto di non desiderare di "rimanere al potere", nonostante si stia apprestando al quarto mandato, e che gli elettori hanno sostenuto il suo partito spinti dalla crescita economica che ha avuto il Paese sotto la sua decennale guida. L'alleanza dell'opposizione, guidata dal Bangladesh National Party (Bnp), ha dichiarato di essere stato oggetto di un giro di vite per mesi prima del voto di domenica e ha chiesto di rifare le elezione, sotto l'occhio vigile di un governo neutrale.