La bambina in fuga da Gaza con la sorellina sulle spalle - .
Il potere può scegliere di fare il male o di fare il bene, l'amore ha la forza di fare solo il bene. Non conosco la bambina della foto, potrei conoscere il suo nome e la sua storia, ho certamente potuto conoscere il suo cuore. Questa piccola donna di pochi anni (sei, sette?) portava sulle spalle la sua sorellina ancora più giovane di lei. In un video trasmesso in questi giorni viene ripresa da
un uomo che la ferma per aiutarla: è sola, affaticata ma decisa. Nessun adulto vicino a lei, nessuna lacrima sul suo viso. Solo tristezza e preoccupazione sul quel viso di bambina diventata adulta da un anno. Ho avuto la stessa impressione quando ho incontrato i bambini di Gaza: sono bambini che non stanno vivendo la loro età, bambini feriti nel corpo e nello spirito, bambini cresciuti in fretta, diventati adulti senza aver vissuto la fase serena dell'infanzia.
Sta andando scalza verso un ospedale, sta cercando aiuto e cure per la sua sorellina ferita. Sulle spalle non ha solo il peso del corpo di una creatura che ha bisogno di lei, su quelle spalle c'è responsabilità e amore. L'uomo l'ha fermata per aiutarla, l'ospedale si trova a due chilometri di distanza. Quell'uomo ha voluto documentare la sofferenza e la dignità di una bambina, la sua solitudine e l'assenza di adulti a proteggere fragili e giovani vite. Nell'articolo che parla di lei, un giornalista musulmano ha paragonato ad una lunga Via Crucis la strada percorsa dalle bambine. Ha visto la sofferenza di Cristo nella strada dolorosa delle due innocenti e indifese creature!
Domenica 20 ottobre sono stati canonizzati i Martiri di Damasco: erano undici, tre fedeli laici maroniti e otto frati francescani. Ricordando la Giornata Missionaria Mondiale, Papa Francesco ha dato molto rilievo alla figura dei nuovi Santi e durante l'omelia della Santa Messa li ha definiti discepoli del Vangelo. I Santi di Damasco sono stati veri seguaci di Cristo: hanno abbandonato la loro terra e si sono recati in Siria per servire la Chiesa e il prossimo, hanno affrontato il martirio con la certezza di dare la vita per ricevere la vera vita. Papa Francesco ha sottolineato la grandezza dei Santi che non rincorrono la gloria e gli onori del mondo, uomini e donne che non cercano il potere ma offrono la vita per testimoniare la fede in Cristo, primo missionario a servizio dell'umanità e primo martire per salvare l'umanità.
Quanti missionari di ieri sono stati sostegno ai poveri e agli indifesi? Quanti missionari oggi continuano in silenzio a dare conforto e aiuto all'umanità ferita e oltraggiata? Ogni uomo potrebbe essere prossimo del proprio prossimo e fermare il male. Chi non si ferma come quell'uomo, chi può fare grandi e piccoli gesti di amore e di pace e non li fa, ha meno coscienza e senso di responsabilità di quella bambina così piccola e così capace di amare. Le due bambine sono due vittime innocenti. Non conosciamo i volti e i nomi di migliaia di altri bambini che hanno subito e subiscono la violenza del potere e l'indifferenza di chi non vuole vedere. Chiediamo a Dio onnipotente di illuminare i cuori e le menti di chi può fermare la tragedia delle guerre e puo' usare il potere per scegliere il bene.