giovedì 4 agosto 2011
I dati del rapporto di Nessuno tocchi Caino. In Cina, Iran e Corea del Nord il maggior numero di pene capitali del mondo. L'aumento, secondo l'analisi, è dovuta all'impressionante escalation delle esecuzioni in Iran che sono passate da 402 del 2009 ad almeno 546 del 2010.
- Sergio D'Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino (audio da Radio inBlu)
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Aumentano le esecuzioni capitali imposte dalla legge islamica: la Sharia. Nel 2010, almeno 714 esecuzioni, contro le almeno 658 del 2009, sono state effettuate in 13 Paesi a maggioranza musulmana (erano stati 10 nel 2009), molte delle quali ordinate da tribunali islamici in base a una stretta applicazione della Sharia.È quanto emerge dal Rapporto 2011 di 'Nessuno tocchi Cainò, sulla pratica della pena di morte nel 2010 e nei primi sei mesi del 2011, presentato oggi a Roma. Sono 18 i Paesi mantenitori che hanno nei loro ordinamenti giuridici richiami espliciti alla Sharia. Ma il problema non è il Corano, spiega il Rapporto, perchè "non tutti i Paesi islamici che a esso si ispirano praticano la pena di morte o fanno di quel testo il proprio codice penale, civile o, addirittura, la propria legge fondamentale. Il problema è la traduzione letterale di un testo millenario in norme penali, punizioni e prescrizioni valide per i nostri giorni, operata da regimi fondamentalisti, dittatoriali o autoritari al fine di impedire qualsiasi cambiamento democratico". Dei 47 Paesi a maggioranza musulmana nel mondo, 23 possono essere considerati a vario titolo abolizionisti, mentre i mantenitori della pena di morte sono 24, dei quali 13 l'hanno praticata nel 2010.Impiccagione, decapitazione e fucilazione sono stati i metodi con cui è stata applicata la Sharia nel 2010 e nei primi sei mesi del 2011. In Iran sono state emesse condanne a morte tramite lapidazione, ma non risulta siano state effettuate nel 2010 (l'ultima volta è avvenuto nel 2009).Tra le punizioni islamiche, la lapidazione è la più terribile. Il condannato viene avvolto da capo a piedi in un sudario bianco e interrato. La donna viene interrata fino alle ascelle, mentre l'uomo fino alla vita. Un carico di pietre viene portato sul luogo e funzionari incaricati - in alcuni casi anche semplici cittadini autorizzati dalle autorità - effettuano la lapidazione. Le pietre non devono essere così grandi da provocare la morte con uno o due colpi in modo da poter provocare una morte lenta e dolorosa. Nel 2010 e nei primi sei mesi del 2011, condanne a morte tramite lapidazione sono state emesse solo in Iran, Nigeria e Pakistan, anche se non risulta siano state eseguite. Tra i metodi di esecuzione di sentenze capitali in base alla Sharia, il più diffuso è l'impiccagione, la quale è preferita per gli uomini ma non risparmia le donne. Impiccagioni in base alla Sharia sono state effettuate nel 2010 e nei primi sei mesi del 2011 in Egitto, Iran, Iraq e Sudan.L'impiccagione è spesso eseguita in pubblico e combinata a pene supplementari come la fustigazione e l'amputazione degli arti prima dell'esecuzione.
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