Rinviato anche il cosiddetto
Doha Climate Gateway, ovvero la decisione sul pacchetto di
aiuti ai Paesi in via di sviluppo perchè potessero affrontare
le conseguenze derivanti dal cambiamento climatico. Su un punto
tutti si sono trovati d'accordo: l'accordo di Doha è ben
lontano da quello che gli scienziati chiedevano per scongiurare
il ripetersi di tragedie climatiche (ondate di caldo prolungato, tempeste violente, inondazioni, trombe d'aria,
siccità devastanti e l'aumento dei livelli del mare).
L'accordo di Kyoto, che senza una proroga sarebbe scaduto alla fine del 2012, obbliga circa 35 Paesi industrializzati a
tagliare le emissioni di gas serra di una media di almeno il
5,2% rispetto ai livelli del 1990 (nel periodo dal 2008 al
2012). Ma le emissioni di anidride carbonica continuano a
crescere: sono destinate ad aumentare del 2,6% quest'anno e
sono di oltre il 50% più elevate che nel 1990; la crescita
più impetuosa è ascrivibile ai Paesi emergenti
come Cina e India.
Accordo a Doha sull'estensione del protocollo di Kyoto fino al 2020: circa 200 Paesi hanno acconsentito a estendere il periodo di impegno, ma sono responsabili solo del 15% delle emissioni. Fuori sono Usa, Russia, Giappone e Canada.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: