Manifestazione per il diritto di aborto in Germania organizzata dalla "Alleanza per l'auto-determinazione sessuale" - Ansa
Una Commissione istituita dal governo tedesco chiede leggi meno restrittive su aborto e maternità surrogata, ma la Chiesa cattolica mette in guardia dal rischio di derive legislative che porterebbero entrambe le pratiche fuori controllo. A presentare una relazione sull’interruzione volontaria di gravidanza è stata la Commissione per l’autodeterminazione e la medicina riproduttiva, formata da 18 esperti in medicina, psicologia, etica e diritto, che ha sottolineando come «l’illegalità di fondo dell’aborto nelle prime fasi della gravidanza non è sostenibile».
In Germania l’aborto è consentito entro le prime 12 settimane solo dopo consulto medico e psicologico, e per il Codice penale (articolo 218) resta un reato. La Commissione ha precisato che gli aborti dovrebbero restare vietati solo dopo la 22esima settimana, invitando il legislatore a intervenire. Una nuova legge sull’aborto potrebbe arrivare entro la fine della legislatura, ma l’approvazione non è scontata. Sui temi etici solitamente i partiti lasciano libertà di voto ai deputati, inoltre l’Unione cristiano-democratica, Cdu/Csu ha già criticato il rapporto della Commissione, istituita un anno fa dal governo tripartico, sociademocratico-liberale- verde, guidato da Olaf Scholz. Il presidente della Conferenza episcopale tedesca, il vescovo Georg Bätzing, si è detto «molto preoccupato per quanto indicato dalla Commissione del governo sul tema delle interruzioni di gravidanza».
Secondo il presidente dei vescovi, l’attuale legge tutela sia l’autodeterminazione della donna sia la salute sua e del nascituro, mentre le raccomandazioni fornite dalla Commissione indicano che l’aborto nelle prime settimane potrebbe essere praticato senza alcun obbligo per la donna di ricorrere a una consulto medico. Solo quando il feto raggiunge la capacità di vivere fuori dal grembo materno la legge dovrebbe vietare l’aborto. «Secondo la commissione – scrive Bätzing – il pieno diritto alla vita si acquisisce solo alla nascita, in contraddizione con le indicazioni fornite sul tema dalla Corte costituzionale». La Commissione governativa ritiene inoltre «possibile consentire legalmente la maternità surrogata in Germania, a rigorose condizioni». Anche su questo interviene Bätzing: « La maternità surrogata viola la dignità della donna e del bambino, che non deve diventare oggetto di commercializzazione. La donna che porta in grembo il nascituro non deve essere sfruttata».
Flash mob di attiviste pro-aborto per l'abrogazione del paragrafo 218 del Codice penale tedesco - Ansa
Cosa dice il Codice penale tedesco
Al centro del dibattito in Germania sull'aborto è il paragrafo 218 del Codice penale. Ecco il testo attualmente in vigore.
Interruzione della gravidanza
(1) Chiunque interrompa una gravidanza è passibile di una pena detentiva non superiore a tre anni o di una pena pecuniaria. Gli atti che hanno effetto prima che l'ovulo fecondato si sia impiantato nell'utero non sono considerati aborti ai sensi della presente legge.
(2) In casi particolarmente gravi, la pena è la reclusione da sei mesi a cinque anni. Di norma, un caso particolarmente grave sussiste se l'autore del reato
1. agisce contro la volontà della donna incinta o
2. provoca incautamente il rischio di morte o di grave danno alla salute della gestante.
(3) Se la donna incinta commette il reato, la pena è la reclusione fino a un anno o una multa.
(4) Il tentativo è punibile. La gestante non è punita per il tentativo.