lunedì 19 gennaio 2015
Cortei di protesta contro le raffigurazioni satiriche anche in Pakistan, Algeria, Senegal, Giordania e altri paesi.
Venti chiese incendiate, 10 morti in Niger
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Centinaia di migliaia di persone, alcune agenzie scrivono 800mila, hanno marciato oggi a Grozny, capitale della Cecenia, per una manifestazione intitolata "Amore per il profeta Maometto", organizzata per protestare contro la pubblicazione delle vignette che ne fanno oggetto di satira. Inizialmente erano attese 500mila persone ma i partecipanti, provenienti da tutto il Caucaso del nord, sono stati molti di più. Per agevolare la partecipazione, le autorità hanno concesso una giornata di festa alle scuole e agli uffici. I dati sono delministero degli Interni russo, citato dalle agenzie di stampa.Tra i promotori dell'iniziativa, che si conclude con una preghiera nella Moschea 'il Cuore della Cecenia", c'è il leader ceceno Ramzan Kadyrov, che ha tuonato contro gli autori delle caricature di Maometto e le manifestazioni occidentali a loro difesa. Domenica erano scesi in piazza oltre 20 mila fedeli musulmani a Magas, capitale dell'Inguscezia, per una manifestazione analoga.

E sono proseguite anche in Niger, Pakistan e altri Paesi musulmani le proteste contro le caricature di Maometto da parte del settimanale satirico francese Charlie Hébdo: un forte coro per denunciare "le offese all'islam" e per "difendere il profeta", con bandiere francesi date alle fiamme, e in Niger anche una ventina di chiese.La più grande manifestazione si è svolta domenica in Pakistan, a Lahore, dove si sono radunati circa 10mila sostenitori dell'organizzazione Jamaat-ud-Dawa che hanno urlato slogan tipo "Abbasso Charlie Hebdo" e "Morte ai blasfemi". A Karachi l'ex campione di cricket e politico Imran Khan ha tenuto un comizio al quale hanno partecipato in centinaia, mentre a Peshawar decine di manifestanti cristiani hanno organizzato una loro protesta bruciando una bandiera francese e chiedendo che il settimanale venga censurato. Tre le persone ferite, tra cui un fotografo dell'Afp ed un cameraman di una tv locale.  Scontri tra manifestanti e polizia sono stati registrati anche in Algeria, dove circa tremila persone hanno intonato "Siamo tutti Maometto", e non è mancato il sostegno per i fratelli Koachi, responsabili della strage nella redazione di Charlie Hebdo. Nella capitale del Senegal, Dakar, la polizia ha sparato gas lacrimogeni per disperdere circa 1.000 manifestanti che cantavano "Allahu Akbar" e incendiavano una bandiera francese.A Nouakchott, in Mauritania, in migliaia hanno marciato cantando "Siamo qui per difendere il profeta". Alcuni hanno dato fuoco a una bandiera francese dopo che le forze di sicurezza hanno impedito loro di raggiungere l'ambasciata di Francia. Proteste sono state registrate anche in Giordania, Sudan, Libano, Siria e nei Territori palestinesi, dove centinaia di persone hanno sfilato pacificamente nella Spianata delle Moschee, con striscioni in cui c'è scritto "l'islam è una religione di pace".
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