L'attentato con esplosione in un impianto di gas industriale a Saint-Quentin-Fallavier, vicino a Lione, «è un attacco di natura terroristica». Lo ha detto il presidente francese
François Hollande, in una breve conferenza stampa a Bruxelles dove si trova per il Consiglio europeo. "Non abbiamo dubbi che volessero far saltare l'intero complesso industriale". Hollande ha annunciato il suo immediato rientro all'Eliseo, dove ha convocato per le 15.30 il Consiglio di Difesa.
"Non bisogna cedere alla paura", ha aggiunto Hollande. "C'è molta emozione ma l'emozione non può essere l'unica risposta. Occorre azione, prevenzione, deterrenza". Ha detto di avere ricevuto la solidarietà dei leader europei e ha osservato che quanto accaduto in Francia sarebbe potuto accadere in un altro paese d'Europa.
Hollande ha escluso la possibilità che esistano legami fra gli attacchi avvenuti oggi in Francia e in Tunisia, affermando che l'unico tratto comune è stato il fatto che si è trattato di atti terroristici. Hollande, che ha telefonato al suo omologo tunisino Beji Caid Essebsi per seguire gli eventi accaduti a Sousse, in Tunisia, ha sottolineato che "non esiste alcun legame" fra i due attacchi, se non "il fatto che il terrorismo è un nostro avversario che colpisce ovunque", ricordando l'attentato avvenuto in Kuwait."Il ministro degli Interni si è recato immediatamente sul luogo dell'attentato con il procuratore e la persona sospettata di aver commesso l'attentato è stata già arrestata e identificata" ha proseguito Hollande. "Il luogo è stato isolato già dai primi minuti e sono state adottate tutte le misure di sicurezza per evitare drammi ulteriori e ulteriori azioni dannose. L'inchiesta è ancora in corso ed è stata affidata alla Procura antiterrorismo", ha dettto confermando la possibile matrice islamista.
L'irruzione. Stando alle prime ricostruzioni, un'auto ha fatto irruzione, intorno alle 10, nell'impianto di gas industriale Air Products a Saint-Quentin-Fallavier, a 30 chilometri da Lione e a 80 da Grenoble. L'auto ha compiuto una gimkana, cercando di colpire bombole di gas e provocando infine un'esplosione. Due persone sono rimaste ferite in modo non grave. L'uomo fermato sul luogo dell'attentato avrebbe tenuto in mano una bandiera dello Stato islamico (Is).
I dipendenti dell'impianto, una quarantina, sono stati trasferiti in una palestra in un comune vicino.
Identificato l'uomo decapitato.
È stato identificato l'uomo decapitato la cui testa è stata ritrovata nel cortile dello stabilmento, sull'inferriata, con scritte in arabo. Il corpo sarebbe stato ritrovato a distanza. Non è chiaro se la decapitazione sia avvenuta nel cortile dell'impianto o altrove. L'uomo sarebbe il gestore di una società di trasporti con sede a
Chassieu. Si trovava nella fabbrica per una consegna. L'auto utilizzata per l'attentato sarebbe riuscita ad entrare perché autotrizzata. E' probabile che gli attentatori abbiano prima ucciso l'uomo e poi utilizzato la sua auto per entrare nella fabbrica indisturbati.
I fermati. Le forze di sicurezza hanno fermato e interrogato un uomo di una trentina d'anni, già conosciuto dalle forze dell'ordine. Si tratta di Yassine Sali, conosciuto dai servizi antiterrorismo, senza precedenti penali ma già noto per estremismo. L'uomo è residente nella zona di Lione. Secondo il ministro dell'Interno Cazeneuve, il sospetto "sarebbe collegato al movimento salafita" ma "non era conosciuto per avere legami con terroristi".
Un secondo uomo è stato fermato: sarebbe stato visto fare più volte avanti e indietro davanti alla fabbrica a bordo di un'auto, poco prima dell'esplosione. L'uomo è stato arrestato nella sua casa di Saint-Quentin-Fallavier e sono in corso delle perquisizioni.
Rafforzata la sicurezza. II primo ministro francese, Manuel Valls, ha ordinato di "rafforzare la vigilanza" in tutti i siti sensibili della regione Rodano-Alpi. In particolare, sicurezza rafforzata nei tre comuni vicini al luogo dell'attentato: Valencie, Romans-sur-Isère e Montelimar dans la Drome.
Gentiloni: instabilità. L'attentato avvenuto questa mattina nei pressi di Lione "ci riporta brutalmente a una dimensione di instabilità e insicurezza". Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.