lunedì 9 settembre 2024
Le vetture circolanti intestate agli under25 nel nostro Paese sono meno di 600mila e la patente ormai non è il sogno di una generazione. Colpa dei costi assicurativi e di mezzi pubblici più efficienti
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C'era una volta l’auto, il desiderio proibito dei giovani. Fino a meno di qualche decennio fa, il fatidico traguardo dei diciotto anni segnava il passaggio all’età adulta attraverso il simbolo per eccellenza dell’emancipazione nel XX secolo. Era un tempo in cui le prime prove di indipendenza si incarnavano in un cartoncino rosa che ragazzi e ragazze non vedevano l’ora di mostrare con orgoglio per sentirsi finalmente grandi. Negli ultimi tempi però, le cose sembrano essere cambiate. Gli under25 prendono la patente sempre più tardi e spesso fanno a meno di intestarsi un veicolo proprio.

A confermarlo è il portale di comparazione assicurativa Segugio.it, analizzando i risultati di un’indagine condotta nello scorso mese di agosto sui preventivi richiesti per stipulare una polizza RC Auto. Alla base della nuova tendenza ci sarebbero diversi fattori, dagli elevati costi dei contratti per i neopatentati alla maggior efficienza del trasporto pubblico locale, che non rende più essenziale ai giovani saper guidare o possedere una macchina.

Dal 2012 al 2022, secondo le stime fornite da Aci e Osservatorio Segugio, le vetture intestate a ragazzi di età inferiore ai 25 anni sono diminuite del 33%, scendendo sotto le 600mila unità e in contrasto con la crescita del parco auto circolante nello stesso periodo, pari all’8%. Dati che non sorprendono se si considera che il premio assicurativo per questa fascia d’età, a cui appartengono i guidatori meno esperti, supera i mille euro (1083,2 euro ad agosto 2024) ed è aumentata di circa il 43% negli ultimi due anni.

Ma basta superare lo scoglio del quarto di secolo e, con l’esperienza, cresce anche la convenienza: l’Rc auto scende a 576 euro per la fascia 25-34 e a 443 euro per quella 45-59, fino ai 399 euro richiesti agli ultrasessantenni. Non solo, dal 2022 anche l’incremento dei costi è stato minore in queste categorie (31,4% nel gruppo 25-34 anni, 33,% per i 35-44enni e addirittura 26,8% fra gli over60).

A tutto questo si aggiunge il minor interesse per l’auto come status symbol e mezzo necessario per gli spostamenti quotidiani da parte dei giovani, che in molti casi rinunciano quindi alla patente o comunque non si iscrivono alla scuola guida appena diventati maggiorenni. Confrontando l’età di conseguimento della licenza fra gli utenti che hanno salvato un preventivo ad agosto, il portale ha rilevato come solo il 46% degli under 25 avesse ottenuto l’ormai moderna tesserina rosa a diciotto anni, contro il 72% degli over 50. E il divario aumenta nelle grandi città del nord, dove la percentuale di chi supera il temuto esame pratico a è ancora più bassa (35% a Milano e 39% a Torino). Complice una rete di trasporti più estesa, variegata e funzionale, tramite la quale è possibile spostarsi senza dover ricorrere alle quattro ruote.

Potrebbe però aver giocato un ruolo decisivo anche la maggior sensibilità della generazione Z rispetto ai temi ambientali? Che sia moda passeggera o orientamento in via di affermazione, all’insostenibilità dei costi i ragazzi preferiscono di gran lunga la sostenibilità del pianeta.


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