Il bus precipitato sotto al cavalcavia a Mestre - Ansa
La tragedia di Mestre, dove la caduta di un autobus da un cavalcavia ha provocato 21 vittime e numerosi feriti gravi, ha riproposto il tema della pericolosità delle auto elettriche che sarebbero più facilmente infiammabili rispetto a quelle a motore tradizionale. L’autobus che trasportava i turisti da Venezia infatti aveva questo tipo di alimentazione. La polemica è stata innescata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha espresso dei dubbi sulle ipotetiche cause che avrebbero provocato o quantomeno "aggravato" l’incidente, allontanando il problema del guardrail vecchio e fragile, e quindi non in grado di svolgere la sua funzione, e addossando le colpe alle batterie elettriche del mezzo. "È presto per fare commenti - ha aggiunto il ministro - ma qualcuno mi dice che le batterie elettriche prendono fuoco più velocemente di altre forme di alimentazione e in un momento in cui si dice che tutto deve essere elettrico uno spunto di riflessione è il caso di farlo”.
In realtà, l’azienda proprietaria del bus, e il procuratore di Mestre, Bruno Cherchi, hanno sottolineato che "non risultano particolari fiamme né un incendio in senso tecnico del bus precipitato". C'é stata invece, secondo il procuratore, "una fuoriuscita di gas dalle batterie al litio e su questo stiamo facendo accertamenti". Le batterie, ha detto il magistrato, sono state messe sotto sequestro.
Ma è vero che le auto elettriche prendono fuoco più facilmente rispetto alle auto tradizionali? In realtà non è così, e a dirlo sono diversi studi ufficiali, alcuni di questi commissionati da compagnie assicurative che hanno davvero interesse a capire quale sia l'alimentazione più a rischio per ottimizzare le loro tariffe. Analizzando ad esempio i risultati ottenuti da uno studio pubblicato da AutoinsuranceEZ, le auto completamente elettriche sarebbero addirittura più sicure delle tradizionali vetture a benzina o diesel. Le motorizzazioni più a rischio incendio sarebbero invece quelle ibride, poiché hanno a bordo molti più elementi meccanici ed elettronici. In base a una statistica effettuata dalla compagnia americana, su 100.000 vetture vendute, fra le 100% elettriche ne vanno a fuoco 25,1. Tra le tradizionali a benzina e diesel invece si incendiano 1.529 unità, mentre fra le ibride è una vera mattanza: 3.474 incendi ogni 100.000 vetture. La ricerca è stata pubblicata nel 2022 con dati relativi al 2021, dunque qualche anno dopo la messa in commercio di pacchi batteria di nuova generazione più resistenti agli incendi.
Qualsiasi automobile dunque rischia di trasformarsi in un cumulo di macerie fumanti e spesso dipende da corto circuiti imprevedibili. Anche secondo i dati forniti dall'Agenzia Svedese per le Emergenze Civili (MSB, i veicoli elettrici hanno una probabilità 20 volte inferiore di prendere fuoco rispetto alle auto a benzina e diesel, secondo i dati forniti dall'Agenzia Svedese per le Emergenze Civili (MSB).
E’ assodato invece che qualsiasi dispositivo dotato di batteria al litio (smartphone, computer, tablet) può potenzialmente andare a fuoco, motivo per cui sugli aerei è vietato trasportare in stiva alcuni device, mentre in cabina è necessario avvertire immediatamente il personale di bordo nel caso in cui un telefono o un pc inizi a emettere del fumo.
E’ tuttavia vero che pochi mesi fa in Norvegia una compagnia di traghetti, la Havila Voyager, ha espressamente vietato alle auto elettriche di imbarcarsi sulle sue navi. In realtà il nodo della questione non riguarda la possibilità che le vetture 100% a batteria vadano a fuoco più facilmente delle altre, ma i mezzi tecnici necessari a spegnere eventuali incendi di questo tipo. La chimica presente all'interno dei pacchi batteria richiede una strumentazione adatta per domare un incendio, a maggior ragione se ci si trova a bordo di un traghetto che può colare a picco con decine di vetture e centinaia di passeggeri.
Ricerche statunitensi indipendenti hanno scoperto che i vigili del fuoco hanno bisogno di un quantitativo di acqua maggiore di 40 volte per spegnere un incendio che coinvolge la batteria di una vettura elettrica rispetto a quella utilizzata per un’auto a benzina: il quantitativo necessario dipende comunque dal grado di danno, dal tipo di batteria e dal metodo di spegnimento.