venerdì 1 novembre 2024
I dispositivi di sicurezza dei mezzi pesanti sotto accusa. L'indagine di Allianz: il 70% dei decessi riguarda pedoni, ciclisti o motociclisti
 Con la tecnologia esistente evitabile in città un incidente stradale su tre
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Nel corso del recente 12° Allianz Motor Day, Allianz ha espresso la necessità di una maggiore protezione per pedoni e ciclisti nelle città, avanzando richieste concrete a policymaker, case automobilistiche e operatori di flotte. Klaus-Peter Roehler, membro del board di Allianz SE, in considerazione del numero sempre elevato di vittime della strada in Europa, ha chiesto un miglioramento dei dispositivi di sicurezza, soprattutto per furgoni e camion: "Stiamo assistendo a rapidi progressi in quasi tutti i settori della tecnologia, perché non riusciamo a trovare modi migliori per proteggere la vita sulle strade? È una traiettoria inaccettabile. Se i camion utilizzassero anche solo due misure di sicurezza già note, un terzo di tutti gli incidenti tra camion e pedoni o ciclisti potrebbe essere evitato. Per affrontare le sfide e le tendenze che ho citato, i produttori di veicoli, i policymaker, i trasportatori di merci – e noi come assicuratori – siamo chiamati all'azione. Dobbiamo semplicemente fare tutto il possibile per proteggere la vita umana dalla morte accidentale, a qualunque costo".

L'UE mira ad azzerare le vittime della strada entro il 2050.
L'Allianz Motor Day ha riunito esperti e rappresentanti dei media di tutto il mondo per discutere le tendenze e le sfide della mobilità futura. Il tema per il 2024 è stato: "Grandi contro piccoli: come proteggere meglio gli utenti vulnerabili nelle aree urbane". Klaus-Peter Roehler ha sottolineato che il numero di vittime della strada nell'Unione Europea è ancora troppo alto, attestandosi a circa 20.400 nel 2023: "La Commissione Europea ha dichiarato che entro il 2050 il numero di vittime della strada in Europa sarà ridotto a zero". Sfortunatamente, però, siamo molto lontani da questa "Vision Zero". Per rimanere all'interno dell'intervallo target, tra il 2022 e il 2023 il numero di vittime sarebbe dovuto diminuire del 18%, ipotizzando una progressione lineare. Il dato europeo, tuttavia, ha registrato una riduzione dell'1%, mentre in Germania il numero di decessi è recentemente aumentato dell'1,8%, arrivando a 2.839 nel 2023.

Le città sono le zone più interessate da incidenti: il 70% delle vittime stradali nelle aree urbane sono pedoni o conducenti di veicoli a due ruote.
Per ottenere risultati rapidi, occorre concentrarsi sul trasporto urbano: "Le città sono le aree dove avviene il maggior numero di incidenti", afferma Roehler. "Circa il 40% degli incidenti stradali mortali in Europa si verifica nelle città; il 70% delle vittime è costituito da utenti che si spostano in bicicletta o con altri veicoli a due ruote e da pedoni, tra cui bambini e anziani. C’è bisogno di una maggior protezione".
Secondo una recente analisi dell'Allianz Center for Technology (AZT), i veicoli utilizzati dai servizi di spedizione e consegna meritano particolare attenzione. "In qualità di assicuratore di flotte, Allianz ha riscontrato che i furgoni utilizzati da tali servizi hanno una frequenza di sinistri superiore di circa il 20% rispetto ai veicoli convenzionali. Inoltre, hanno maggiori probabilità di causare lesioni personali. A ciò contribuiscono la pressione derivante dalle tempistiche imposte ai conducenti, le numerose fermate, le manovre in contesti urbani e la distrazione causata dai dispositivi digitali necessari per le consegne.
Roehler ha criticato il fatto che, attualmente, i furgoni non abbiano a bordo lo stesso numero di sistemi di sicurezza delle auto, nonostante sia in vigore il Regolamento Generale sulla Sicurezza 2 (GSR2) dell'UE, che viene applicato ai nuovi veicoli da luglio 2024.

Studio Allianz: un terzo degli incidenti tra camion e ciclisti o pedoni potrebbe essere evitato con la tecnologia disponibile.
Secondo Roehler, il GSR2 deve essere migliorato il prima possibile anche per quanto riguarda veicoli commerciali pesanti e autobus. Nonostante nei camion di nuova immatricolazione sia ora obbligatorio avere alcune funzionalità di allerta con sistemi di assistenza alla guida, queste non risultano sufficienti a prevenire in modo affidabile collisioni con ciclisti e pedoni in punti ciechi, ad esempio. "I sistemi di allerta non sono sufficienti", afferma Roehler. "Con sistemi efficaci è possibile individuare gli utenti della strada nei punti ciechi e attivare immediatamente la frenata di emergenza".
Grazie a un recente studio dell'Allianz Center for Technology (AZT), si è concluso che un terzo degli incidenti tra camion e pedoni o ciclisti potrebbe essere evitato mediante l'assistenza attiva alla frenata, una migliore visibilità per il conducente attraverso i finestrini di manovra e una visuale più bassa in cabina. Queste soluzioni tecniche sono già disponibili sul mercato e ora devono essere implementate in maniera generalizzata il più rapidamente possibile.

Roehler ha sottolineato che 40 anni fa Allianz stava già conducendo una campagna per l'allora controverso uso obbligatorio delle cinture di sicurezza. Nel 1983, infatti, Max Danner, allora responsabile dell'Allianz Center for Technology, scriveva un libro intitolato "Cintura di sicurezza o morte!". Roehler afferma: "Oltre a 'Cintura di sicurezza o morte!', è altrettanto valido 'Sistemi di assistenza o morte!'. Per raggiungere la Vision Zero, abbiamo bisogno, per così dire, di una nuova cintura di sicurezza."
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