L'ingresso della sede di Edison in Corso Bonaparte, a Milano - Edison Spa
Assicurarsi un alloggio è tra le preoccupazioni più gravi che affliggono la vita degli studenti universitari italiani. Nei grandi centri, posti letto, stanze o piccoli appartamenti scarseggiano e le dinamiche del mercato rendono le poche soluzioni abitative inaccessibili a molti. Spesso, la questione non si esaurisce nemmeno al traguardo della laurea, quando i ragazzi possono trovarsi ad affrontare nuovi trasferimenti per motivi lavorativi o basse retribuzioni.
Una possibile soluzione, ideata per allontanare in un solo colpo lo spettro di disoccupazione e spese troppo onerose, arriva da Edison con l’iniziativa “Una casa per i giovani”. Un piano di company social housing per garantire ai neolaureati in via di assunzione o appena assunti una casa a non più di mezz’ora dalla sede di lavoro e collegata con i mezzi pubblici. Destinato a chi non ha altra alternativa al nido familiare, il progetto arricchisce da settembre un programma triennale di inserimento lavorativo, unendo al percorso di formazione un sistema di welfare integrato. Con modalità e orari di lavoro flessibili e salari competitivi rispetto al resto del mercato europeo, annunciano i vertici. Obiettivo finale, rendere la società sempre più attrattiva nei confronti dei giovani talenti e contribuire, seppur in minima parte, a scongiurarne la fuga all’estero.
«Più della metà dei neolaureati che decidono di andare all’estero o trasferirsi in altre città lo fa per ragioni di natura economica. Questo avviene specie nelle grandi città, dove il costo della vita rapportato al salario rappresenta un equilibrio economico difficile. La soluzione al problema abitativo ha dunque una rilevanza determinante nella decisione di restare o andare via» spiega Giorgio Colombo, direttore HR e ICT di Edison. Una tendenza confermata dai dati Istat più recenti: secondo l’ultimo rapporto annuale, oltre 500mila ragazzi sono emigrati tra il 2008 e il 2022. E solo un terzo è rientrato in Italia. Mentre negli ultimi due decenni, è cresciuta la quota dei ragazzi tra i 18 e i 34 anni che vivono ancora in famiglia, pari oggi al 67,4%.
Ai dipendenti appena entrati in squadra dopo l’università, la società energetica offre per i tre anni previsti dal piano un bilocale arredato in affitto, individuato in una zona favorevole da un partner esterno specializzato che si occuperà anche della gestione contrattuale, amministrativa e delle utenze. Il contributo spese richiesto fra canone di affitto e bollette, assicurano dalla società, non supererà un terzo dello stipendio netto mensile e la prima voce dovrebbe rimanere molto al di sotto della quota media di mercato dell’abitazione. Ma soprattutto, sarà uguale per tutte le sei sedi Edison sparse sul territorio nazionale da nord a sud, annullando così le solite differenze nei valori immobiliari fra le diverse città d’Italia. A fine triennio, il lavoratore potrà decidere se subentrare nell’affitto o fare una proposta d’acquisto.
«Per un’azienda come la nostra, che da sempre pone al centro della propria strategia di lungo termine l’investimento sui giovani- oggi una community di oltre 160 persone -, è imperativo rafforzare il valore del pacchetto economico offerto in fase di assunzione e migliorarne anche la dinamica di crescita nei primi anni di lavoro, ma non basta. Per questo lo integriamo con una specifica proposta che rappresenta un concreto e rilevante contributo e supporto aziendale alla soluzione del problema abitativo» aggiunge in proposito Colombo.
Grazie all’iniziativa, infatti, l’azienda punta ad assumere circa trecento lavoratori l’anno, realizzando così parte del piano strategico tracciato in ottica 2030. Circa il 50% di essi saranno neodiplomati o neolaureati nelle cosiddette discipline STEM, si rende noto. La maggioranza dei quali troverà un’occupazione nelle sedi e negli impianti che ospitano nuovi investimenti. Verrà dato spazio alla componente femminile, che si prevede raggiungerà il 40% dei neoassunti con un curriculum di alto profilo.