lunedì 25 marzo 2024
«Tornate a investire qui da noi». L’amministratore delegato di Apple, assieme ad altri 100 dirigenti di tutto il mondo nella capitale cinese per l’appuntamento annuale al China Development Forum
Pechino ha cercato di diffondere il messaggio che la Cina è aperta agli affari

Pechino ha cercato di diffondere il messaggio che la Cina è aperta agli affari - ANSA

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La Cina si è impegnata a trattare le aziende straniere allo stesso modo di quelle nazionali, per attrarre maggiori investimenti, più cooperazione e competenze dall’estero, in modo da rafforzare le proprie catene industriali. Continuare ad aprire i settori industriali e finanziari di alto livello che cosa significa per Pechino? In altre parole, Pechino vuole «garantire appieno il trattamento nazionale alle aziende straniere, in modo che un numero maggiore di imprese dall’estero possa investire in Cina con fiducia e tranquillità», ha affermato la vice ministro del Commercio Guo Tingting, parlando nella seconda e ultima giornata del China Development Forum, istituito nel 2000 per spiegare agli amministratori delegati di tutto il mondo il piano economico e nel contempo persuadendoli a investire nell’economia del Dragone.

Secondo il direttore generale del Fondo monetario internazionale (Fmi), Kristalina Georgieva, la Cina ha davvero bisogno di “reinventarsi” con le politiche economiche per accelerare la risoluzione della crisi del mercato immobiliare e stimolare i consumi e la produttività interni. Alla vigilia del Forum erano arrivate queste raccomandazioni dall’Fmi, anche alla luce di un calo del 14,5% delle esportazioni cinesi nel 2023, anche a causa della politica di “riduzione di rischio” degli Stati Uniti e di una spesa dei consumatori che rimane debole.

Il premier Li Qiang direttamente alla cerimonia di apertura del China Development Forum aveva posto al centro la necessità di «accelerare lo sviluppo di nuove forze produttive di qualità», sostenendo che il piano da 140 miliardi di dollari precedentemente annunciato dalla Cina per l’emissione di obbligazioni ultra-lunghe creerebbe un fondo per stimolare gli investimenti e stabilizzare la crescita.

Tra gli obiettivi economici della Cina vi è anche una crescita del 5% quest’anno; promesso anche un ulteriore sostegno alle aziende in settori strategicamente importanti, un’area che il presidente cinese Xi Jinping ha soprannominato “nuove forze produttive”. Se da un lato, questo programma, illustrato al China Development Forum che si è chiuso lunedì, ha uno slogan nuovo che richiama alle “forze produttive nuove e di qualità”, dall’altro, secondo il New York Times ha caratteristiche familiari al programma economico cinese: l’idea è quella di stimolare l’innovazione e la crescita attraverso massicci investimenti nel settore manifatturiero, in particolare nell’alta tecnologia, nell’energia pulita, nonché una robusta spesa in ricerca e sviluppo. Ci sono state, però, poche disposizioni concrete su come il governo di Pechino speri di persuadere le famiglie cinesi a invertire il prolungato rallentamento della spesa.

Un’analisi del Fmi dimostra come politiche economiche maggiormente incentrate sui consumatori e sui consumi interni potrebbero far guadagnare 3,5 trilioni di dollari all’economia cinese nei prossimi 15 anni. Per fare ciò, la Cina dovrebbe adottare misure “decisive” per completare le abitazioni non finite abbandonate da costruttori in bancarotta e per ridurre i rischi derivanti dal debito del governo locale, secondo il capo del Fondo monetario internazionale. «Per riuscirci è necessario aumentare il potere di spesa - ha affermato Georgieva - degli individui e delle famiglie».

Anche altri economisti hanno invocato un nuovo modello di crescita per la Cina. Ma le osservazioni del Fmi sono state significative perché sono arrivate all’inizio di questa due giorni in cui Pechino ha cercato di diffondere il messaggio che la Cina è aperta agli affari. I flussi di investimenti esteri in Cina si sono ridotti di quasi il 20% nei primi due mesi del 2024 e i funzionari hanno intensificato gli sforzi per attirare investitori in un momento in cui molte aziende stanno cercando di “ridurre i rischi” nelle catene di approvvigionamento e lo stanno facendo lontano dalla Cina.

Al di là delle tensioni tra Washington e i suoi alleati e Pechino, l’impegno del presidente Xi nel promuovere gli investimenti in “nuove forze produttive”, in settori che includono veicoli elettrici in rete, voli spaziali e sviluppo di farmaci all’avanguardia sembra stuzzicare gli appetiti delle grandi company americane ed europee: è lungo, infatti, l’elenco degli investitori e dei dirigenti presenti al forum di Pechino. Fatta eccezione per l’Italia che non ha alcun rappresentante, da Siemens a Mercedes, da Pfizer ad Astrazeneca, da Bosch a Danone, da Bnp Paribas a Boston Consulting, da Deloitte a Michelin. Il ceo di Apple Tim Cook, il dirigente di più alto profilo presente all'evento di Pechino, ha detto all’emittente statale cinese CGTN di aver avuto un incontro «eccezionale» con il premier cinese Li Qiang. «Penso che la Cina si stia davvero aprendo» ha aggiunto Cook, annunciando che Vision Pro, il primo visore per la realtà aumentata di Apple arriverà sul mercato cinese quest’anno e che Apple continuerà ad aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo in Cina.

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