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La Legge di Bilancio 2021 ha introdotto alcune misure importanti, già operative dal 1 gennaio, per il mondo dell'automobile che interessano milioni di italiani. Vediamo quali sono i principali provvedimenti.
INCENTIVI. Il Governo ha stanziato 370 milioni di euro rifinanziando gli incentivi all’acquisto di automobili nuove a basso impatto ambientale, con motore elettrico, ibrido o termico Euro 6. I fondi verranno suddivisi per tre fasce di emissione di anidride carbonica: chi acquisterà un’auto con emissioni di CO2 fra 0 e 20 g/km, dunque un’elettrica o ibrida ricaricabile, avrà un incentivo di 10.000 euro se rottamerà contestualmente una vecchia auto, e di 8.000 euro senza rottamazione; per le auto con emissioni fra 21 e 60 g/km, che sono prevalentemente quelle con motore ibrido ricaricabile, saranno concessi 6.500 euro con rottamazione e 3.500 euro senza; per quelle con emissioni fra 61 e 135 g/km, le più diffuse e abbordabili, e anche con motore termico (benzina o diesel), arriveranno 3.500 euro in caso di rottamazione. Per questa fascia, non è previsto un bonus dallo Stato se non si rottama una vecchia auto, ma i fondi stanziati - a differenza di quanto accadde con il decreto agosto del 2020 - dovrebbero bastare per alcuni mesi e non essere esauriti in pochi giorni come è accaduto in precedenza.
MAXI-SCONTO. Per incentivare la diffusione delle auto elettriche, è stata introdotta per la prima volta un’importante agevolazione per i nuclei famigliari meno abbienti: quelli con un reddito complessivo (Isee) inferiore a 30.000 euro potranno avere dallo Stato uno sconto per l’acquisto dell’auto elettrica pari al 40% del prezzo. L’incentivo sarà concesso per l’acquisto di auto elettriche con prezzo di listino inferiore a 36.600 euro e di potenza fino a 204 CV; tale bonus sarà concesso anche a chi non possiede una vecchia auto da rottamare, ma non potrà essere sommato agli incentivi. Resta da capire quale famiglia con un Isee inferiore a 30mila euro possa permettersi di acquistare una vettura 100% elettrica, ma questo è un altro discorso. L’incentivo sarà comunque finanziato dal Governo con 20 milioni di euro, e sarà in vigore fino al 31 dicembre 2021 (sempre che i fondi non vengano esauriti prima).
MULTE. Dal 1 gennaio è leggermente diminuito l'importo delle sanzioni al Codice della Strada, ma solo quelle superioriori a
250 euro. Non sono stati modificati gli importi dei divieti di sosta, per l'utilizzo del cellulare alla guida e per il mancato uso della
cintura di sicurezza. Calano invece gli importi per la mancata copertura assicurativa (da 868 euro a 866 euro), per il superamento della velocità nella fascia oltre i 40 km/h ed entro i 60 km/h (da 544 euro a 543 euro) ed oltre i 60 km/h (da 847 a 845 euro). "Inconcepibile - lamenta l'Asaps, l'associazione sostenitori amici della polizia stradale - che non sia stata introdotta la sospensione della patente in caso di uso del telefonino alla guida, considerato che la distrazione è la prima causa di incidenti in Italia". Nessuna modifica purtroppo è stata prevista nemmeno per le violazioni in materia di micromobilità elettrica e monopattini, introdotte nell'ultimo biennio ed escluse espressamente dal decreto.
REVISIONE. E' entrato invece in vigore un provvedimento che rende più costosa la revisione periodica obbligatoria per i tutti i veicoli a motore: il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministero dell’economia, ha deciso di aumentare di 9,95 euro la tariffa per la revisione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, ferma da 13 anni. E così, il prezzo della revisione vera e propria arriverà a 54,95 euro più Iva; sommando l’Iva, i diritti di motorizzazione e il versamento postale, i cittadini pagheranno complessivamente 79,02 euro invece di 66,88. L’aumento scatterà entro 30 giorni dall’approvazione della legge di Bilancio, dunque al più tardi il 30 gennaio. Tuttavia, per controbilanciare gli effetti negativi dell’aumento, l’esecutivo ha creato il buono Veicoli Sicuri: i cittadini potranno riceverlo, negli anni fra il 2021 e il 2023, per una sola volta e per un solo veicolo a motore. Con il bonus, il primo laumento di 9,95 euro andrà ad azzerarsi. Tuttavia, lo Stato ha finanziato l’iniziativa Veicoli Sicuri con 12 milioni di euro (sono 4 milioni l’anno per il 2021, 2022 e 2023), dunque il bonus non sarà per tutti: potranno riceverlo circa 402.000 cittadini ogni anno, una minima parte di quelli che effettuano la revisione ogni anno. Il meccanismo di assegnazione verrà chiarito successivamente dal Ministero dei Trasporti con una circolare.