lunedì 3 giugno 2024
Bruciati 240 milioni di euro in 9 ore. Ma Unrae denuncia: "una parte dei fondi non è stata resa disponibile". Il ruolo delle flotte, dei noleggiatori e le altre anomalie
A maggio in Italia sono state immatricolate 5.070 auto elettriche (3,6%)

A maggio in Italia sono state immatricolate 5.070 auto elettriche (3,6%) - Ansa

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Resi accessibili questa mattina alle 10, dopo quattro mesi di attesa e rinvii, e “bruciati” nel giro di nove ore. Questo è accaduto ai 240 milioni di euro incentivi messi a disposizione dal Dpcm del governo relativo all’Ecobonus 2024 per quanto riguarda le autovetture nuove con emissioni da 0 a 20 g/km di CO2, in pratica le auto 100% elettriche, con prezzo di listino fino a 42.700 euro Iva inclusa. Quanto alle altre fasce, ci sono ancora 118 milioni euro per la fascia tra 21 e 60 g/km (le ibride Plug-in) e 211 milioni euro per quella tra 61 e 135 g/km (full hybrid, ibride e termiche a basse emissioni), con quest’ultima categoria che – come era prevedibile - ha già esaurito metà dei fondi disponibili.

Ma quanto accaduto relativamente alle auto elettriche ha risvolti sorprendenti e poco chiari. La piattaforma di Invitalia sulla quale i concessionari possono prenotare i bonus per conto dei loro clienti è stata letteralmente presa d’assalto, e sulla stessa sono stati caricati migliaia di ordini inevasi e rimasti nel cassetto dei venditori proprio in attesa che gli sconti venissero sbloccati. Considerando una media di 8.000 euro di bonus per vettura, significherebbe che in 9 ore sono state immatricolate circa 30.000 nuove auto elettriche, quando a maggio in Italia ne sono state vendute appena 5.070.

L’attesa era certamente alta, ma è utile ricordare che la campagna di incentivi 2023 per le vetture 100% a batteria si era chiusa addirittura con 312 milioni di euro non utilizzati (che sono stati riversati in quella in corso), e quella del 2022 di milioni ne aveva “avanzati” 330. Risulta dunque anomalo che in un solo giorno questa volta siano andati completamente esauriti, anche se il contributo 2024 è più alto rispetto a quello erogato in passato (da 6.000 a 11.000 euro a seconda della presenza o meno di una vettura da rottamare e alla sua classe ambientale di appartenenza, con una maggiorazione del 25% per chi ha un Isee famigliare inferiore a 30.000 euro annui).

L’altra anomalia, tutta da chiarire, riguarda la reale entità dei fondi messi a disposizione. Sui 950 milioni complessivi stanziati dal decreto infatti, Unrae, l’associazione dei costruttori esteri in Italia, tramite il suo presidente Michele Crisci, sottolinea “con sorpresa” che "non sono stati resi disponibili tutti i fondi previsti per le autovetture: mancano ben 178,3 milioni. Per reimmetterli – continua Crisci - sarà adesso necessaria l’emanazione di un Dpcm apposito, che auspichiamo avvenga nel più breve tempo possibile, per evitare l’ennesimo periodo di incertezza che si prospetta per il mercato”.

La ragione del rapido esaurimento dei bonus per le elettriche è comunque da imputare probabilmente al fatto che il provvedimento 2024 agevola anche l’acquisto delle auto aziendali e dei professionisti, diversamente dal Dpcm precedente che consentiva l’accesso ai contributi solo per le auto delle persone fisiche e dei noleggiatori. In pratica erano escluse le società, le ditte individuali e i professionisti, che rappresentano una larga fetta del mercato.

“Forti perplessità per l’esaurimento in poche ore degli ecobonus” ha espresso anche Massimo Artusi, presidente di Federauto. «Se da una parte ci si potrebbe compiacere della risposta immediata e consistente verso questo tipo di vetture», ha aggiunto Artusi, «non si può non rilevare come l'esito sia diametralmente opposto alle risposte del mercato di fronte agli Ecobonus 2022 e 2023, che avevano lasciato ingenti residui proprio tra le risorse destinate a questa tipologia di veicoli, che ha sempre incontrato forti difficoltà di gradimento da parte degli acquirenti. Chiediamo quindi che le amministrazioni competenti approfondiscano urgentemente questo fenomeno che riteniamo assolutamente anomalo e, probabilmente, non in linea con la ratio della norma che è quella di favorire cittadini ed imprese, mentre rischiano proprio loro, gli autentici destinatari del provvedimento, di finire tagliati fuori dal beneficio per avvicinarli alla transizione green».

A maggio intanto (cioè prima dell’entrata in vigore dei nuovi incentivi) il mercato dell’auto in Italia ha registrato un segno negativo: -6,6% con 139.581 auto nuove immatricolate rispetto alle 149.482 di maggio 2023. I primi 5 mesi archiviano una crescita del 3,4% sullo stesso periodo dello scorso anno a 726.311 unità (ma ancora -20,2% su gennaio-maggio 2019). Per quanto riguarda le auto elettriche nel mese, seppur in recupero, si sono fermate al 3,6% di quota sul totale delle vetture vendute.

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