domenica 19 febbraio 2023
Immatricolazioni in leggera risalita dopo il crollo del 2022 ma l'Italia è tra le peggiori in Europa. Buona la crescita delle colonnine di ricarica: ancora poche quelle veloci
Auto elettrica: ecco la reale situazione in Italia
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La transizione ecologica attraverso l'elettrificazione che tutti auspichiamo per vivere in un mondo migliore ha bisogno di numeri, non di parole. E di fatti, gli unici che aiutano a farsi un'idea reale su quello che sta accadendo e potrebbe accadere da qui al 2035, l'anno in cui il Parlamento Europeo ha deciso di mettere al bando la vendita di auto nuove con alimentazione diversa da quella 100% a batteria. Al di là di qualunque opinione a riguardo, è interessante verificare a che punto siamo oggi, nella prospettiva di una rivoluzione di questa portata. Nel quarto trimestre del 2022 l'analisi qualitativa BEV - Italy Progress Index, realizzata da Quintegia (il Centro Sudi Ricerca che si occupa di innovazione e networking elaborando dati certificati, report e scenari su scala nazionale e internazionale) segnala in materia di mobilità elettrica un timido segnale di crescita, con un punteggio che si attesta a 44,6, che fa sperare in un recupero nel percorso di elettrificazione in Italia, nonostante il deciso calo rispetto allo stesso periodo del 2021 nel quale si registrava un punteggio di 12 punti superiore.

Colonnine in crescita, ma solo il 12% sono "veloci".

Il BEV – Italy Progress Index, prende in considerazione tre componenti principali: il parco circolante delle vetture 100% elettriche, le immatricolazioni trimestrali e le infrastrutture di ricarica elettrica, valutate sia per diffusione sia per potenza di erogazione. Il leggero rialzo della valutazione è influenzato dalle immatricolazioni, che hanno conquistato terreno in chiusura d’anno, rispetto al terzo trimestre 2022. E soprattutto dai numeri relativi alle infrastrutture: con un punteggio di 72,3, sempre riferito all’ultimo trimestre 2022 durante il quale sono state installate 2.634 unità, si confermano in costante crescita e sempre più allineate all’obiettivo. Rispetto al 2021 le infrastrutture sono aumentate del 46%, con un totale di 19.334 elementi. Sulla rete autostradale, nel 2022 sono stati generati 378 punti di ricarica in più. In termini di potenza di ricarica però, l’88% dei punti di ricarica installati su tutto il territorio italiano è in corrente alternata (AC), mentre solo il 12% in corrente continua (DC). Le installazioni con potenze sempre più elevate crescono: oltre ad essere raddoppiata la quota dei punti in DC (nel 2021 i punti in DC erano intorno al 6%, a fronte del 12% del 2022), la quota dei punti ultraveloci (con una potenza superiore ai 150 kW) è triplicata - fonte “Report Infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia” pubblicato pochi giorni fa da Motus-E. Per la situazione delle infrastrutture di ricarica pubblica in cui l’Italia risulta a buon punto e con un ritmo di crescita molto alto. Nel 2022 infatti sono state installate oltre 6.000 infrastrutture, quasi la metà di tutte quelle già presenti sul territorio a fine dicembre 2021.

Elettriche immatricolate, Italia al 18° posto in Europa.

Osservando il 2022 nella sua totalità, il BEV – Italy Progress Index, descrive un anno difficile per le auto elettriche in Italia, con un immatricolato in calo del 26,6% rispetto al 2021 (con 49.500 BEV immatricolate nel 2022). Gli ultimi tre mesi dell’anno hanno segnato un leggero recupero, ma comunque non sufficiente. Da ottobre a dicembre il canale dei privati ha registrato una quota del 47%, a seguire il noleggio a breve e lungo termine con il 29%, le autoimmatricolazioni con il 14% e le società con il 10%.
Tra gli stati dell’Unione Europea il nostro Paese si piazza al 18esimo posto su 26 per quota di mercato delle BEV con 3,7%, contro il 12,1% della media dell’Unione Europea. Per quanto riguarda il parco circolante, nel nostro Paese il numero di vetture nel 2022 ha superato le 167.000 unità BEV, che in termini percentuali vuol dire +41,5% rispetto al 2021.

Quanto costa fare il pieno di energia.

Considerando i 9 operatori presenti sul territorio italiano con la propria infrastruttura pubblica analizzati, la media dei soli prezzi al consumo per una ricarica fino a 22kW di potenza è di 0,63€ al kW/h, fino a 50kW di potenza è di 0,77€ al kW/h e oltre a 50kW di potenza è di 0,83€ al kW/h. Le cifre sono aggiornate alla prima settimana di febbraio e in crescita rispetto alla prima settimana di dicembre 2022, in particolare +0,10€ al kW/h per la fascia fino a 22kW, +0,17€ al kW/h fino a 50kW e +0,12€ al kW/h oltre i 50kW.
Mediamente un cittadino italiano percorre circa 770 km al mese (fonte: Rapporto Mobilitaria 2022) e ipotizzando l’utilizzo di un’auto elettrica efficiente intorno ai 13,5kW/h per 100km, il consumo mensile sarà di circa 100kW/h. Calcolando per ogni operatore la soluzione più economica per ricaricare 100 kW/h ad almeno 50kW di potenza al mese, considerando sia offerte al consumo sia formule di abbonamento, il prezzo medio risulta 0,60€ al kW/h rispetto allo 0,50€ al kW/h di inizio dicembre. Ricaricare 100kW/h costerà quindi in media 60€. L’operatore più economico permette di abbassare il costo fino a 45€ per 100kW/h, ovvero 0,45€ al kW/h. Nel caso di un chilometraggio mensile maggiore esistono soluzioni che garantiscono il contenimento dei costi fino a 0,35€ al kW/h.

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