giovedì 3 marzo 2022
Che cos'è la Quaresima? Come si conteggia? Alla scoperta del tempo forte che prepara alla Pasqua e che chiama a usare «l’arma della penitenza e della preghiera»
La preghiera durante il tempo della Quaresima

La preghiera durante il tempo della Quaresima - Avvenire

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È iniziata il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, la Quaresima. È il «tempo forte» che prepara alla Pasqua, culmine dell’Anno liturgico e della vita di ogni cristiano. La Quaresima 2022, oltre a continuare a essere segnata dalla pandemia e dalle misure anti-Covid, è funestata dalla guerra in Ucraina che ha scosso anche la vita ecclesiale. «Imploriamo da Dio quella pace che gli uomini da soli non riescono a raggiungere e a costruire», ha scritto papa Francesco nell’omelia della Messa per il Mercoledì delle Ceneri che il Pontefice ha voluto fosse una Giornata di digiuno e preghiera per l’Ucraina. In numerosi messaggi che i vescovi italiani hanno inviato alle loro diocesi in occasione della Quaresima si invita a usare le «armi della penitenza» e a far sentire «il nostro grido contro la guerra e contro ogni attentato alla vita su tutto il pianeta».

Una chiesa al tempo di Quaresima

Una chiesa al tempo di Quaresima - Avvenire

La Quaresima si conclude il Giovedì Santo con la Messa in Coena Domini (in cui si fa memoria dell’istituzione dell’Eucaristia e in cui si svolge il rito della lavanda dei piedi) che apre il Triduo Pasquale. Quest’anno la Pasqua viene celebrata il 17 aprile. Come dice san Paolo, la Quaresima è «il momento favorevole» per compiere «un cammino di vera conversione» così da «affrontare vittoriosamente il combattimento contro lo spirito del male», si legge nell’orazione colletta all’inizio della Messa del Mercoledì delle Ceneri. In questo itinerario di quaranta giorni che conduce al Triduo pasquale, memoria della passione, morte e risurrezione del Signore, cuore del mistero di Salvezza, «non stanchiamoci di fare il bene» vincendo la tentazione «di chiudersi nel proprio egoismo individualistico e rifugiarsi nell’indifferenza alle sofferenze altrui», ricorda papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima 2022.


Il numero 40


Nella liturgia si parla di “Quadragesima”, cioè di un tempo di quaranta giorni. La Quaresima richiama alla mente i quaranta giorni di digiuno vissuti dal Signore nel deserto prima di intraprendere la sua missione pubblica. Si legge nel Vangelo di Matteo: «Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame».

Quaranta è il numero simbolico con cui l’Antico e il Nuovo testamento rappresentano i momenti salienti dell’esperienza della fede del popolo di Dio. È una cifra che esprime il tempo dell’attesa, della purificazione, del ritorno al Signore, della consapevolezza che Dio è fedele alle sue promesse. Nell’Antico Testamento sono quaranta i giorni del diluvio universale, quaranta i giorni passati da Mosè sul monte Sinai, quaranta gli anni in cui il popolo di Israele peregrina nel deserto prima di giungere alla Terra Promessa, quaranta i giorni di cammino del profeta Elia per giungere al monte Oreb, quaranta i giorni che Dio concede a Ninive per convertirsi dopo la predicazione di Giona.

Nei Vangeli sono anche quaranta i giorni durante i quali Gesù risorto istruisce i suoi, prima di ascendere al cielo e inviare lo Spirito Santo. Tornando alla Quaresima, essa è un «accompagnare Gesù che sale a Gerusalemme, luogo del compimento del suo mistero di passione, morte e risurrezione e ricorda che la vita cristiana è una “via” da percorrere, consistente non tanto in una legge da osservare, ma nella persona stessa di Cristo, da incontrare, da accogliere, da seguire», ha spiegato Benedetto XVI nel 2011


Il rito ambrosiano


A differenza del rito romano, in quello ambrosiano non c’è il rito del Mercoledì delle Ceneri dal momento che la Quaresima inizia domenica 6 marzo quando che vengono imposte le ceneri durante le Messe festive della giornata. Una delle particolarità del rito ambrosiano, durante la Quaresima, è quella dei cosiddetti venerdì «aliturgici», parola tecnica che significa “senza liturgia eucaristica”. Chi entra, in un venerdì di Quaresima, in una chiesa di rito ambrosiano trova sull’altare maggiore una grande croce di legno, con il sudano bianco: simbolo suggestivo del Calvario e segno di abbandono. Si crea così un vero e proprio senso di vuoto, acuito dal fatto che per tutto il giorno non si celebra la Messa e non si distribuisce ai fedeli la comunione eucaristica.

L'imposizione delle ceneri all'inizio della Quaresima

L'imposizione delle ceneri all'inizio della Quaresima - Ansa

I segni: digiuno, elemosina, preghiera


Il digiuno, l’elemosina e la preghiera sono i segni, o meglio le pratiche, della Quaresima. Papa Francesco le ha definite «le condizioni e l’espressione della nostra conversione». E aggiunge: «Se la preghiera, la carità e il digiuno devono maturare nel segreto, non sono segreti i loro effetti. Preghiera, carità e digiuno non sono medicine solo per noi, ma per tutti, perché possono cambiare la storia».

Il digiuno significa l’astinenza dal cibo, ma comprende altre forme di privazione per una vita più sobria. «Esso non è una dieta – evidenzia il Papa nell’omelia delle Ceneri –, anzi ci libera dall’autoreferenzialità della ricerca ossessiva del benessere fisico, per aiutarci a tenere in forma non il corpo, ma lo spirito. Il digiuno ci riporta a dare il giusto valore alle cose. In modo concreto, ci ricorda che la vita non va sottomessa alla scena passeggera di questo mondo. E il digiuno non va ristretto solo al cibo: specialmente in Quaresima si deve digiunare da ciò che ci dà una certa dipendenza. Ognuno ci pensi, per fare un digiuno che incida veramente sulla sua vita concreta».

L'elemosina è uno dei segni della Quaresima

L'elemosina è uno dei segni della Quaresima - Juzzolino

Il digiuno è legato poi all’elemosina. San Leone Magno insegnava in uno dei suoi discorsi sulla Quaresima: «Quanto ciascun cristiano è tenuto a fare in ogni tempo, deve ora praticarlo con maggiore sollecitudine e devozione, perché si adempia la norma apostolica del digiuno quaresimale consistente nell’astinenza non solo dai cibi, ma anche e soprattutto dai peccati. A questi doverosi e santi digiuni, poi, nessuna opera si può associare più utilmente dell’elemosina, la quale sotto il nome unico di “misericordia” abbraccia molte opere buone ». Così il digiuno è reso santo dalle virtù che l’accompagnano, soprattutto dalla carità, da ogni gesto di generosità che dona ai poveri e ai bisognosi il frutto di una privazione. Non è un caso che nelle diocesi e nelle parrocchie vengano promosse le Quaresime di fraternità e carità per essere accanto agli ultimi. Particolare attenzione viene riservata quest'anno alla popolazione dell'Ucraina colpita dalla guerra. «Se è vero che tutta la nostra vita è tempo per seminare il bene, approfittiamo in modo particolare di questa Quaresima per prenderci cura di chi ci è vicino, per farci prossimi a quei fratelli e sorelle che sono feriti sulla strada della vita – scrive il Papa nel Messaggio per la Quaresima –. La Quaresima è tempo propizio per cercare, e non evitare, chi è nel bisogno; per chiamare, e non ignorare, chi desidera ascolto e una buona parola; per visitare, e non abbandonare, chi soffre la solitudine. Mettiamo in pratica l’appello a operare il bene verso tutti, prendendoci il tempo per amare i più piccoli e indifesi, gli abbandonati e disprezzati, chi è discriminato ed emarginato».

La preghiera al centro della Quaresima

La preghiera al centro della Quaresima - Ansa

La Quaresima, inoltre, è un tempo privilegiato per la preghiera. Sant’Agostino dice che il digiuno e l’elemosina sono «le due ali della preghiera» che le permettono di prendere più facilmente il suo slancio e di giungere sino a Dio. E san Giovanni Crisostomo esorta: «Abbellisci la tua casa di modestia e umiltà con la pratica della preghiera. Così prepari per il Signore una degna dimora, così lo accogli in splendida reggia». Nell’omelia delle Ceneri papa Francesco sottolinea che la «preghiera umile» diventa «il segreto per far fiorire la vita all’esterno. È un dialogo caldo di affetto e di fiducia, che consola e apre il cuore. Soprattutto in questo tempo di Quaresima, preghiamo guardando il Crocifisso: lasciamoci invadere dalla commovente tenerezza di Dio e mettiamo nelle sue ferite le ferite nostre e le ferite del mondo. Non lasciamoci prendere dalla fretta, stiamo in silenzio davanti a Lui».


Il conteggio dei giorni


Già nel IV secolo vi è una Quaresima di 40 giorni computati a ritroso a partire dal Venerdì Santo fino alla prima domenica di Quaresima. Persa l’unità dell’originario triduo pasquale (nel VI secolo), la Quaresima risultò di 42 giorni, comprendendo il Venerdì e il Sabato Santo. Gregorio Magno trovò scorretto considerare come penitenziali anche le sei domeniche (compresa quella delle Palme). Pertanto per ottenere i 40 giorni (che senza le domeniche sarebbero diventati 36) anticipò, per il rito romano, l’inizio della Quaresima al mercoledì (che diventerà “delle Ceneri”). Attualmente la Quaresima termina con la Messa nella Cena del Signore del Giovedì Santo. Ma per ottenere il numero 40, escludendo le domeniche, bisogna, come al tempo di Gregorio Magno, conteggiare anche il Triduo pasquale.


La liturgia


Come nell’Avvento, anche in Quaresima la liturgia propone alcuni segni che nella loro semplicità aiutano a comprendere meglio il significato di questo tempo. Come già accaduto nelle settimane che precedono il Natale, in Quaresima i paramenti liturgici del sacerdote mutano e diventano viola, colore che sollecita a un sincero cammino di conversione. Durante le celebrazioni, inoltre, non troviamo più i fiori ad ornare l’altare, non recitiamo il “Gloria” e non cantiamo l’“Alleluia”. Tuttavia la quarta domenica di Quaresima, quella chiamata del “Laetare”, vuole esprimere la gioia per la vicinanza della Pasqua: perciò nelle celebrazioni è permesso di utilizzare gli strumenti musicali, ornare l’altare con i fiori, le vesti liturgiche sono di colore rosa.

Il viola è il colore liturgico della Quaresima

Il viola è il colore liturgico della Quaresima - Avvenire

Le letture delle Messe domenicali


In questo Anno liturgico (ciclo C) la prima domenica di Quaresima – 6 marzo – rimanda ai quaranta giorni di Cristo nel deserto durante i quali il Signore viene tentato da Satana (Luca 4,1-13). In questa Domenica la Chiesa celebra l’elezione di coloro che sono ammessi ai Sacramenti pasquali. La seconda domenica di Quaresima – 13 marzo – è detta di Abramo e della Trasfigurazione perché come Abramo, padre dei credenti, siamo invitati a partire e il Vangelo narra la trasfigurazione di Cristo, il Figlio amato (Luca 9,28b-36). La terza domenica di Quaresima – 20 marzo – riporta la parabola dell’albero di fichi che il vignaiolo intende tagliare ma viene esortato a «lascialo ancora quest’anno» per vedere «se porterà frutti per l’avvenire» (Luca 13,1-9). La Chiesa in questa domenica celebra il primo scrutinio dei catecumeni e durante la settimana consegna loro il Simbolo: la Professione della fede, il Credo. La quarta domenica di Quaresima – 27 marzo – presenta la celebre parabola del Figliol prodigo, detta anche del Padre misericordioso (Luca 15,1-3.11-32). Nella quinta domenica di Quaresima – 3 aprile – si riporta l’episodio della lapidazione dell’adultera con la frase di Cristo: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei» (Giovanni 8,1-11). Infine c’è la Domenica delle Palme – 10 aprile – in cui si fa memoria dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme e durante la quale viene letta la Passione di Cristo.

'Le tentazioni di Cristo sul monte' di Duccio di Boninsegna

"Le tentazioni di Cristo sul monte" di Duccio di Boninsegna - Archivio Avvenire

Quaresima e Battesimo


Da sempre la Chiesa associa la Veglia pasquale alla celebrazione del Battesimo: in esso si realizza quel grande mistero per cui l’uomo, morto al peccato, è reso partecipe della vita nuova in Cristo Risorto e riceve lo Spirito di Dio che ha risuscitato Gesù dai morti. Fin dai primi secoli di vita della Chiesa la Quaresima era il tempo in cui coloro che avevano udito e accolto l’annuncio di Cristo iniziavano, passo dopo passo, il loro cammino di fede per giungere a ricevere il Battesimo a Pasqua. Successivamente anche i penitenti e poi tutti i fedeli furono invitati a vivere questo itinerario di rinnovamento spirituale, per conformare sempre più la propria esistenza a Cristo. Nelle domeniche di Quaresima si è invitati a vivere un itinerario battesimale, quasi a ripercorrere il cammino dei catecumeni, di coloro che si preparano a ricevere il Battesimo, in modo che l’esistenza di ciascuno recuperi gli impegni di questo Sacramento che è alla base della vita cristiana.

Un Battesimo degli adulti

Un Battesimo degli adulti - Archivio Avvenire

Gli impegni del Papa


Come ha comunicato la Sala Stampa vaticana, per il permanere dell’attuale emergenza sanitaria, quest’anno non sarà possibile vivere comunitariamente gli Esercizi spirituali della Curia Romana nella Casa Divin Maestro ad Ariccia. Era accaduto anche nel 2021. Per questo motivo il Papa ha invitato i cardinali residenti a Roma, i capi dicastero e i superiori della Curia Romana a provvedervi in modo personale, ritirandosi in preghiera dal pomeriggio di domenica 6 a venerdì 11 marzo. Proprio in quella settimana saranno sospesi tutti gli impegni di Francesco, compresa l’udienza generale di mercoledì 9 marzo.

Il Papa durante un'udienza generale

Il Papa durante un'udienza generale - Ansa

Si terranno invece le Prediche per la Quaresima alla presenza del Pontefice che saranno svolte dal predicatore della Casa Pontificia, il cardinale Raniero Cantalamessa, sul tema «“Prendete, mangiate: questo è il mio corpo” — Una catechesi mistagogica sull’Eucaristia». Avranno luogo nell’Aula Paolo VI alle ore 9 nei venerdì 11, 18, 25 marzo e 1° e 8 aprile. Durante la Quaresima è previsto anche il viaggio apostolico del Papa a Malta in programma il 2 e il 3 aprile.

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