sabato 22 marzo 2025
Il brano «Elegia dei santi» è il vincitore della prima edizione del concorso per le marce della Settimana Santa. «Espressione di un patrimonio popolare dal profondo valore affettivo e di fede»
Le marce che mettono in musica la devozione della Settimana Santa

Angelo Palmisano, con la marcia intitolata «Elegia dei martiri» ha vinto la prima edizione del Concorso internazionale di composizione di marce per la Settimana Santa, organizzato dalla Confraternita della Santissima Addolorata e San Domenico di Taranto. Si tratta di composizioni che le bande suonano nelle processioni del Giovedì e Venerdì Santo, i giorni dei Riti di Taranto.

Spesso pensate per ricordare la dipartita di un parente o di un amico, queste marce con i fiati e le percussioni accompagnano i confratelli con i Simboli, lungo i vicoli o le vie del borgo cittadino, in un ritmo lento e cadenzato. È la Pasqua popolare, patrimonio devozionale prezioso. Musiche diffuse in tutto il Mezzogiorno e adesso apprezzate anche al Nord e all’estero.

La selezione, tra 29 composizioni arrivate anche dall’estero, è stata effettuata negli scorsi giorni sulla base di idea melodica, struttura armonica, impiego degli strumenti, originalità ed eseguibilità. Solo cinque i brani finalisti che si sono esibiti questa sera, 22 marzo.

«Nella Settimana Santa tarantina – spiega il padre spirituale della confraternita, monsignor Emanuele Ferro – c’è una grande attenzione all’accompagnamento musicale che scandisce le processioni. Le marce funebri sono il corredo di un rituale collettivo curato, sentito, un patrimonio importante dal punto di vista musicale, colonna sonora ma anche sostegno dei confratelli che portano i sacri simboli. Hanno anche una valenza affettiva, accompagnano ricordi, sentimenti e progressi della fede. È un patrimonio vivo che racconta pure di ricerca, innovazione e creatività».

Composizioni sono giunte anche da Grecia e Malta. A decretare il vincitore, una giuria di cinque musicisti presieduta dal maestro Ermir Krantja. Al primo classificato il Trofeo Città di Taranto e un premio da 1.500 euro.

Le bande, nel Mezzogiorno, non sono amatoriali ma danno lavoro a giovani professionisti che spesso mentre terminano il Conservatorio animano la vita dei paesi con le processioni. «Un concorso che ho voluto fortemente insieme a tutto il consiglio - racconta il priore della Confraternita dell’Addolorata e san Domenico, Giancarlo Roberti - e per cui ci siamo avvalsi della direzione artistica del maestro Giuseppe Gregucci, che guida l’Orchestra di Fiati Santi Cecilia. Ci teniamo molto alle attività culturali della confraternita. Per noi è anche un modo di crescere e per questo lavoriamo, perché ci possa essere una seconda edizione. Intanto complimenti ai vincitori. La giuria di questa sera non era solo tecnica ma anche popolare, composta da confratelli, perché le marce non sono solo composizioni musicali ma devono toccare le corde del cuore».

Nel corso della serata è stato anche assegnato un premio Speciale della tradizione tarantina, intitolato a "Monsignor Cosimo Quaranta”. L'evento ha visto anche la presenza di un ospite d'onore, il Maestro colonnello Vincenzo Borgia, già direttore della banda dell’Arma, che ha ricevuto il premio alla carriera da parte della confraternita.

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