Ad Arezzo la marcia “Rondine, in cammino per la pace” con 4mila ragazzi - Rondine-Cittadella della pace
Davanti agli occhi ha centinaia di coetanei. Angelina è una ragazza russa e vive nello Studentato internazionale di Rondine, il borgo medievale alle porte di Arezzo che ospita la Cittadella della pace dove risiedono fianco a fianco i ragazzi che per la storia e la geopolitica sono “nemici”. «Molti russi – racconta – fanno fatica a capire quello che sta accadendo e soffrono per il dolore del popolo ucraino. La paura è tanta. Io ho paura. Tutti hanno paura. E la paura rischia spesso di creare un nemico». Una pausa. «Vedo che anche qui in Europa sta nascendo l’idea del nemico russo. Invece voglio dire che siamo tutti vittime, perché i conflitti armati toccano sempre entrambe le parti in gioco».
I ragazzi protagonisti della marcia “Rondine, in cammino per la pace” ad Arezzo - Rondine-Cittadella della pace
La sua testimonianza è una di quelle che conclude la marcia della fraternità dove le bandiere di Russia e Ucraina si annodano insieme. In quattromila sfilano lungo i dieci chilometri che da Arezzo portano alla Cittadella della pace per l’iniziativa “Rondine, in cammino per la pace”. Sono soprattutto ragazzi delle scuole. Ma a fianco hanno anche i propri docenti e tanti cittadini che hanno risposto all’appello di Rondine. Insieme con loro – seppur in collegamento telefonico – la senatrice a vita Liliana Segre. Ai «carissimi ragazzi» si rivolge come «chi ha visto la guerra e sa tutti i pericoli che tutti noi corriamo quando c’è qualcuno che perde di vista l’umanità e decide di distruggere e non costruire». Poi chiede di «non restare indifferenti». A portare un messaggio di riconciliazione anche Anna Safroncik, attrice nata a Kiev e naturalizzata italiana, che nel suo videointervento definisce la guerra «una pazzia» ed esorta a «dimostrare che l’unione, la fratellanza e la solidarietà possono vincere su tutto».
Le bandiere di Ucraina e Russia all'ingresso di Rondine-Cittadella della pace - Rondine-Cittadella della pace
Sul palco dell’arena di Janine, dove approda la camminata, salgono i ragazzi che arrivano da vari luoghi di conflitto e che a Rondine studiano per dire che un impegno nel segno del dialogo è possibile. Come Arina, anche lei russa, che esprime la sua vicinanza al popolo ucraino «da sempre fratello» e che «adesso la guerra ha messo sul lato opposto». «La pace – afferma il presidente e fondatore di Rondine, Franco Vaccari – si costruisce con i “sì”, non con i “se”». Vaccari spiega che scommettendo sui giovani si compie «un passo in avanti». E annuncia che «faremo pervenire agli ambasciatori di Russia e Ucraina la richiesta di un “cessate il fuoco” immediato attraverso una lettera dei giovani di Rondine che porteranno l’abbraccio di tutti i presenti».
La senatrice Liliana Segre e il fondatore di Rondine, Franco Vaccari, alla marcia “Rondine, in cammino per la pace” - Rondine-Cittadella della pace