La processione eucaristica a Manhattan, nel cuore di New York, lo scorso 10 ottobre - Jeffrey Bruno
La scena è stata di quelle che non capita spesso di vedere in una metropoli occidentale, tanto meno in una delle città simbolo dell’Occidente, New York, e ancor meno nel suo cuore, Manhattan. Una processione eucaristica, con in testa la croce, seguita da decine di religiose, poi il baldacchino dorato, con il Santissimo portato da Edmund Whalen, vescovo ausiliare di New York, e dietro di lui sacerdoti, religiosi e cinquemila fedeli. Un sacro corteo che si è dipanato dalla cattedrale di Saint Patrick passando per Times Square e le vie iconiche della Grande Mela, fra gente incuriosita o colpita al punto da mettersi in ginocchio. Il tutto è avvenuto nel pomeriggio di martedì 10 ottobre, dopo una Messa celebrata in Cattedrale da padre Mike Schmitz, sacerdote della diocesi di Duluth, celebre per i suoi podcast, tra cui quello dedicato alla lettura integrale della Bibbia in un anno. L’iniziativa, promossa dal Napa Institute, organizzazione con sede a Irvine in California, dedicata a sostenere opere e apostolati per una ri-evangelizzazione degli Usa, è nata sullo sfondo del progetto pastorale di rinnovamento eucaristico lanciato dalla Conferenza episcopale statunitense nel novembre 2020 che ha trovato proprio nella parte economicamente più avanzata della East Coast una risposta degna di nota.
Lo scorso 30 luglio, per dire, nei locali della parrocchia di San Giuseppe al Greenwich Village, retta dai frati domenicani, è stata inaugurata la prima cappella con adorazione eucaristica perpetua a Manhattan, dopo un lavoro preparatorio e una raccolta fondi (850mila dollari) durati due anni. Venticinque i posti tra i banchi, accesso con badge per garantire la sicurezza dei presenti, sito per seguire le liturgie e per potersi iscrivere ai turni di adorazione: un focolare di preghiera, caldeggiato e benedetto dal cardinale arcivescovo Timothy Dolan, che va a coprire un vuoto. Già erano presenti in città alcune cappelle con adorazione perpetua, al Queens e a Staten Island, ma nessuna, appunto, a Manhattan. Ma si potrebbero citare tra le iniziative anche il raduno di preghiera con benedizione eucaristica sempre a Times Square, alla vigilia di Pentecoste, o la procesione per il Corpus Domini al Bronx lo scorso giugno.
La benedizione eucaristica a Times Square alla viglia di Pentecoste 2023 - Jeffrey Bruno
Questo ribollio di devozione e questo slancio aiutano a capire la valenza che ha il Congresso eucaristico dello Stato di New York che si tiene questo fine settimana al Santuario di Nostra Signora dei Martiri, a Auriesville. Si tratta di una delle chiese più capienti del nord America, costruita sul luogo dell’antico villaggio degli indiani Mohawk, Ossernenon, dove tra il 1642 and 1646 furono uccisi in odium fidei i gesuiti francesi Isaac Jogues, René Goupil e Jean de Lalande, canonizzati nel 1930 da Pio XI. Villaggio dove nel 1656 nacque anche Kateri Tekakwitha, il giglio dei Mohawk, prima nativa nordamericana ad essere proclamata santa, da Benedetto XVI nel 2012.
L’inizio del Congresso è oggi alle 18 ore locali, con l’esposizione dell’Eucaristia, poi una sequenza non stop di catechesi, liturgie e preghiera – anche notturna – fino a domenica alle 12,30. «Pensa al Congresso eucaristico come a un invito personale dello Spirito Santo a un mini ritiro, come a un trampolino di lancio per la tua riflessione sulla presenza eucaristica di Gesù nella tua vita e nel suo corpo mistico, la Chiesa, di cui sei un membro amato» ha detto Edward Scharfenberger, vescovo di Albany, la diocesi che ospita l’evento, invitando i cattolici a partecipare. Ad arricchire il Congresso gli interventi di figure di primo piano negli Usa come predicatori e saggisti: da Peter Kreeft, professore di filosofia al Boston College, autore di bestseller di apologetica (“L’Eucaristia come rimedio e risposta alla secolarizzazione”), a madre Clare Matthiass, superiora generale delle Suore Francescane del Rinnovamento (“L’incredibile dono dell’adorazione eucaristica”), a Katie Prejean McGrady, speaker di grande seguito sui temi di spiritualità familiare (“Promuovere l’amore eucaristico in famiglia”), a padre Dave Dwyer, sacerdote della Compagnia di San Paolo e anche lui speaker molto popolare (“Capire cosa stiamo facendo: verso una partecipazione più attiva e orante alla Messa”).