Il vescovo eletto di Asti, Marco Pràstaro
Il nuovo vescovo di Asti «viene» dalla missione: è don Marco Pràstaro, nato a Pisa l’8 dicembre 1962, prete a Torino dal 1988, “fidei donum” per l’arcidiocesi di Torino in Kenya, nella parrocchia di Lodokejek e poi nella diocesi di Maralal, dove ha ricoperto anche l’incarico di vicario generale (dal 2006 al 2010). Rientrato a Torino nel 2011 è stato parroco e direttore dell’Ufficio missionario diocesano poi moderatore di Curia fino a quest'oggi, quando l’arcivescovo Cesare Nosiglia, in contemporanea con la Sala Stampa vaticana e la diocesi di Asti, ha annunciato la scelta di papa Francesco di nominare Prastaro nuovo pastore di Asti. L’esperienza della missione ha segnato profondamente lo stile sacerdotale di don Marco che anche a Torino ha coltivato un’attenzione specifica per i temi dell’evangelizzazione e della catechesi, soprattutto attraverso quella “Quaresima di fraternità” che da oltre 50 anni a Torino è il momento forte non solo di raccolta fondi per le missioni ma anche di sensibilizzazione sui grandi temi della mondialità. L’arcivescovo di Torino ha voluto ringraziare papa Francesco della «fiducia» manifestata nei confronti del clero subalpino (sono ben quattro i preti torinesi diventati vescovi in questi ultimi anni: Arnolfo a Vercelli, Delbosco a Cuneo, Brunetti ad Alba. Mana a Biella) e ha sottolineato la sua amicizia con don Prastaro, cresciuta anche grazie al viaggio che Nosiglia compì con lui nella missione torinese in Kenya, quella di Tassia, alle porte di Nairobi.
L’annuncio del nuovo vescovo è stato dato in contemporanea anche nella Cattedrale di Asti, presente il vescovo Francesco Ravinale, che lascia per raggiunti limiti d’età, avendo compiuto nell’aprile scorso 75 anni. «Vi auguro buoni lunghi anni – ha detto commosso il vescovo Ravinale ai preti e ai fedeli in Cattedrale –, vivendo la vita della Chiesa che continua e va al di là delle facce e delle persone: è il Signore che ci mette davanti le persone e le va a cercare». Il commiato di Ravinale, dopo 18 anni di episcopato ad Asti, è stato accolto da un lungo applauso. «Arrivo fra voi nella consapevolezza che tutto ciò che ho da donarvi è la mia umile persona, nulla di più e nulla di meno – ha scritto il vescovo eletto Prastaro ai fedeli di Asti –. Consapevole della mia piccolezza e debolezza, chiedo a tutti voi di pregare per me perché il Signore mi renda degno dell’opera alla quale mi chiama in mezzo a voi».