Non si è ancora spenta l’eco della canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII ed ecco che un altro Papa, Paolo VI, starebbe per compiere un passo decisivo verso la gloria degli altari. Per Giovanni Battista Montini si tratta naturalmente della beatificazione, che ora sarebbe davvero a portata di mano, anche se mancano conferme ufficiali da parte della Sala Stampa della Santa Sede. Secondo le notizie trapelate ieri, comunque, la Congregazione per le cause dei santi avrebbe concluso l’esame scientifico-teologico del miracolo attribuito all’intercessione del Pontefice e anche i cardinali avrebbero espresso il loro parere favorevole. Ora, dunque, per procedere alla beatificazione mancherebbe solo la parola del Papa. In pratica Francesco dovrebbe pronunciarsi autorizzando la promulgazione del decreto sul miracolo. E a quel punto rimarrebbe solo da fissare la data.Sull’ulteriore iter della causa, però, al momento non vi sono certezze ufficiali. Soprattutto non è possibile fare previsioni circa il giorno in cui il Papa riceverà in udienza il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, per la promulgazione del decreto. E lo stesso vale per la data della beatificazione, anche se ieri alcune fonti accreditavano il 19 ottobre, mettendo in relazione la cerimonia con il Sinodo dei vescovi, la cui istituzione com’è noto si deve alla volontà di Paolo VI in applicazione del Concilio Vaticano II.Quanto al miracolo, si sa che è avvenuto nel 2000 e che a beneficiarne è stato un bimbo nel grembo materno. L’evento straordinario è avvenuto negli Stati Uniti, quando il feto era al quinto mese di gravidanza e si trovava in condizioni critiche per la rottura della vescica fetale. La conseguente presenza di liquido nell’addome e l’assenza di liquido nel sacco amniotico avevano indotto i medici a diagnosticare la morte quasi certa del piccolo o, nella migliore delle ipotesi, sue gravissime malformazioni alla nascita. I sanitari, anzi, avevano consigliato ai genitori di dare l’autorizzazione per l’aborto. La mamma però si era rifiutata e, su suggerimento di una suora italiana che l’aveva conosciuto, aveva chiesto l’intercessione di papa Montini. Successive analisi avevano mostrato il miglioramento della situazione e la nascita era avvenuta all’ottavo mese tramite parto cesareo e con il neonato in buone condizioni generali. Il bimbo, del quale non è stata rivelata l’identità per ovvie ragioni di
privacy e protezione dei minori, è ora un adolescente di 13 anni e conduce un’esistenza normale.La causa di beatificazione fu aperta in sede diocesana a Roma dall’allora cardinale vicario del Papa per la diocesi capitolina, Camillo Ruini. Era l’11 maggio 1993. Giovanni Paolo II stesso aveva incoraggiato questo passo. Il 20 dicembre 2012 Benedetto XVI, autorizzò a promulgare il decreto riguardante le virtù eroiche di Montini. Il primo postulatore è stato padre Paolo Molinari e, attualmente, padre Antonio Marrazzo che ha completato la
positio sulle virtù e compilato quella sul miracolo.Com’è noto, sul miracolo c’è un triplice pronunciamento. La commissione medica attesta l’inspiegabilità scientifica della guarigione, quella teologica riconosce che c’è stata una intercessione certa del candidato alla santità e i cardinali esprimono il loro voto esaminando con attenzione tutti gli atti. Infine l’ultima parola spetta al Papa. E l’attesa, nel caso di Paolo VI, ormai non dovrebbe essere lunga.