Il prelato dell'Opus Dei monsignor Fernando Ocariz - Opusdei.org
«Sincera obbedienza filiale» nell’accogliere «le disposizioni del Santo Padre» e impegno perché il motu proprio dell’8 agosto nel quale il Papa ha dettato nuove regole sulle Prelature personali sia «preso in considerazione anche nell’adattamento e nell’aggiornamento degli statuti dell’Opera, in corso da un anno». Sono i due concetti al centro della lettera che il prelato dell’Opus Dei monsignor Fernando Ocáriz ha inviato a tutti i membri della Prelatura.
Nel testo, pubblicato sul sito ufficiale (per l’Italia www.opusdei. org/it), il prelato entra nel merito del documento pontificio, che interviene su due canoni del Codice di diritto canonico (295 e 296) spiegandone il rilievo nella vita di quella che è ancora la sola Prelatura personale della Chiesa: «Le modifiche stabilite in questi canoni – scrive Ocáriz – si riferiscono alle norme generali sulle prelature personali. Nell’aggiunta circa i laici – ragion d’essere dell’Opus Dei: cristiani comuni in mezzo al mondo, che cercano Dio nel lavoro professionale e nella vita ordinaria – viene esplicitato che sono fedeli delle loro diocesi, come qualsiasi altro cattolico. Nel caso dell’Opera, inoltre, sono membri di questa famiglia soprannaturale, in virtù di una specifica chiamata vocazionale».
Concetti familiari a chi vive il carisma di san Josemaría Escrivá impresso nell’Opus Dei da quando la “vide” nel 1928 e che, alla luce della Costituzione apostolica Praedicate evangelium sulla riforma della Curia romana (19 marzo 2022) e del motu proprio successivo e conseguente Ad charisma tuendum (14 luglio 2022, dedicato proprio all’Opus Dei), vanno armonizzati al mutato quadro normativo della Chiesa voluto da Francesco. Per questo è in corso da alcuni mesi un intenso lavoro interno alla Prelatura per adeguare gli statuti, così come chiesto dalla Santa Sede, culminato nel congresso straordinario generale (12-16 aprile).
Ora, dopo il nuovo intervento di Francesco su una materia canonisticamente assai complessa, Ocáriz rinnova «la richiesta di preghiere» perché «tale lavoro giunga felicemente in porto». «Vorrei – aggiunge – che, per grazia di Dio, ci sentissimo, ogni giorno sempre di più, figli della Chiesa, fratelli e sorelle di una famiglia unita, che cercano di incarnare nella propria vita il messaggio ricevuto da san Josemaría».
Il nuovo motu proprio firmato dal Papa specifica che «la Prelatura personale è “assimilata alle associazioni pubbliche clericali di diritto pontificio con facoltà di incardinare chierici”, che i suoi statuti possono essere “approvati o emanati dalla Sede Apostolica” e che il Prelato agisce «in quanto Moderatore, dotato delle facoltà di Ordinario». Inoltre, in merito alle «responsabilità del prelato circa la formazione e il sostentamento dei chierici incardinati della Prelatura, si specifica che egli agisce “in quanto Moderatore, dotato delle facoltà di Ordinario”».