lunedì 27 agosto 2012
​Suor Primarosa Perani, 86 anni, religiosa delle Poverelle, nel 1953 era entrata a far parte della "famiglia" di Angelo Roncalli, allora patriarca di Venezia. In seguito era rimasta a servizio di mons. Loris Capovilla e lo avevo seguito nei suoi incarichi.
COMMENTA E CONDIVIDI
È deceduta a 86 anni suor Primarosa, al secolo Angela Perani, la religiosa delle Poverelle che dal 1953 era entrata a far parte della "famiglia" di Angelo Roncalli, allora patriarca di Venezia, seguendolo poi nel 1958 in Vaticano per occuparsi del lavoro in cucina, in guardaroba, ma anche degli arredi sacri e della piccola segreteria."Presenza discreta e operosa nell'appartamento papale", scrive oggi l'Osservatore Romano che ricorda le parole dedicate a suor Primarosa e alle sue consorelle dell'Appartamento Pontificio dal Papa agonizzante: "siete state i miei angeli. Mi avete servito con amore. Conservate il vostro spirito come voleva il vostro fondatore nell'umiltà e nella semplicità".Rimasta a occuparsi della tomba del Papa del Concilio, allora nelle Grotte Vaticane e sempre coperta di fiori, suor Primarosa seguì poi il suo segretario, monsignor Loris Capovilla, a Chieti dopo la consacrazione all'episcopato, a Loreto dopo la nomina a delegato pontificio, infine nel ritiro a Cà Maitino di Sotto il Monte, dove sino a pochi giorni fa accoglieva con il suo sorriso amici e conoscenti in visita all'antico segretario di Giovanni XXIII. "Cinquantanove anni insieme: un poema di fede e di umiltà", ha ripetuto con la voce rotta dal pianto l'ultranovantenne arcivescovo Capovilla nell'omelia esequiale, citata oggi dal giornale vaticano."Lacrime di affetto - si legge sul giornale vaticano, in un articolo a firma del nipote del Papa buono, lo storico Marco Roncalli - per la piccola suora che il patriarca Roncalli, appena conosciuta definì 'ottima' e dal 'contegno serio ed insieme umile ed amabile'. Una religiosa che ha sempre cercato il nascondimento e non si recò neppure alla cerimonia di beatificazione di Roncalli a Roma nel 2000, preferendo pregare nella cappellina di Cà Maitino. Uno degli angeli di Giovanni XXIII, poi di Capovilla, che ha condiviso con loro decenni di quotidianità fatta di lavoro e preghiera, dentro la grande storia del nostro tempo".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: