Ansa
La nuova ordinanza della Regione Lombardia, attuata di concerto con il ministero della Salute Roberto Speranza, ed entrata in vigore domenica 23 febbraio alle 20 prevede la chiusura di ogni scuola di ordine e grado e delle università per una settimana. Oltre alla sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso. Infine anche la sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura.
Il provvedimento hanno validità di 7 giorni, aumentabili a 14. Analoga ordinanza con analoghe limitazioni è entrata in vigore anche in Veneto.
Dopo scuole, università, musei resterà chiuso anche il Duomo, il simbolo di Milano, che sbarrerà le porte in via precauzionale "almeno fino al 25 febbraio". La Veneranda Fabbrica del Duomo di concerto con il Capitolo metropolitano ha deciso però di lasciare aperta l'area riservata alla preghiera anche se "sono sospese le celebrazioni". Adeguandosi all'ordinanza regionale, anche il Patriarcato di Venezia ha deciso di chiudere anche la Basilica di San Marco "per evitare assembramenti". In una nota della diocesi si spiega che “l’accesso alle chiese sarà ordinariamente possibile, per chi vorrà recarvisi a pregare, salvo il principio di evitare assembramenti di persone, più probabili nel centro storico di Venezia essendo meta di visite turistiche. In tal senso anche la Basilica di San Marco non sarà accessibile”.
Dopo la sospensione delle Messe, in diocesi di Milano sono arrivate anche le disposizioni successive all'entrata in vigore dell'ordinanza regionale:
1. Che le chiese rimangano aperte
2. Che, negli oratori, non si prevedano incontri, iniziative, riunioni, annullando, in ogni caso, eventi precedentemente fissati
3. Che i funerali e i matrimoni possano essere celebrati, ma con la presenza dei soli parenti stretti
Sono sospesi convegni e riunioni di formazione a livello diocesano. Mentre è possibile seguire, nei prossimi giorni, la celebrazione eucaristica feriale sul portale della Diocesi di Milano www.chiesadimilano.it e, in video, su ChiesaTv (canale 195 del Digitale Terrestre).
Scrive l'Arcivescovo: «La benedizione di Dio ispiri la prudenza senza allarmismi, il senso del limite senza rassegnazione. Il consiglio dei sanitari e delle persone di buon senso suggerirà provvedimenti saggi. Ogni indicazione che sarà data per la prevenzione e per comportamenti prudenti sarà accolta con rigore dalle istituzioni ecclesiastiche» - Fotogramma
Il pensiero della benedizione dell'arcivescovo di Milano, Mario Delpini: ecco il testo integrale.
Invoco la benedizione di Dio su questa nostra terra e su tutte le terre del pianeta.
In questo momento l’apprensione per sé e per i propri cari, forse persino il panico, si diffondono e
contagiano il nostro vivere con maggior rapidità e con più gravi danni del contagio del virus.
Invoco la benedizione di Dio per tutti:
la benedizione di Dio non è una assicurazione sulla vita, non è una parola magica che mette al riparo dai problemi e dai pericoli.
La benedizione di Dio è una dichiarazione di alleanza: Dio è alleato del bene, è alleato di chi fa il bene.
Invoco la benedizione di Dio sugli uomini di scienza e sui ricercatori.
La gente comune non sa molto di quello che succede, dei pericoli e dei rimedi di fronte al contagio.
Il Signore è alleato degli uomini di scienza che cercano il rimedio per sconfiggere il virus e il contagio.
In momenti come questi si deve confermare un giusto apprezzamento per i ricercatori e per gli uomini e le donne che si dedicano alla ricerca dei rimedi e alla cura dei malati.
Si può essere indotti a decretare il fallimento della scienza e a suggerire il ricorso ad arti magiche e a fantasiosi talismani. La scienza non ha fallito: è limitata.
Siano benedetti coloro che continuano a cercare con il desiderio di trovare rimedi, piuttosto che di ricavarne profitti. Certo si può anche imparare la lezione che sarebbe più saggio dedicarsi alla cura dei poveri e delle condizioni di vita dei poveri, piuttosto che a curare solo le malattie dei ricchi e di coloro che possono pagare.
Che siano benedetti gli scienziati, i ricercatori e coloro che si dedicano alla cura dei malati e alla prevenzione delle malattie.
Invoco la benedizione di Dio per tutti coloro che hanno responsabilità nelle istituzioni.
La benedizione di Dio ispiri la prudenza senza allarmismi, il senso del limite senza rassegnazione. Il
consiglio dei sanitari e delle persone di buon senso suggerirà provvedimenti saggi.
Ogni indicazione che sarà data per la prevenzione e per comportamenti prudenti sarà accolta con rigore dalle istituzioni ecclesiastiche.
Invoco la benedizione di Dio su coloro che sono malati o isolati.
Vi benedico in nome di Dio perché Dio è alleato del desiderio del bene, della salute, della vita buona di tutti. Chi è costretto a sospendere le attività ordinarie troverà occasione per giorni meno frenetici: potrà vivere il tempo a disposizione anche per pregare, pensare. cercare forme di prossimità con i fratelli e le sorelle.
Mi permetto di invocare la benedizione del Signore
e di invitare tutti i credenti a pregare con me:
Benedici, Signore, la nostra terra, le nostre famiglie, le nostre attività.
Infondi nei nostri animi e nei nostri ambienti
la fiducia e l’impegno per il bene di tutti,
l’attenzione a chi è solo, povero, malato.
Benedici, Signore,
e infondi fortezza e saggezza
in tutti coloro che si dedicano al servizio del bene comune
e a tutti noi:
le sconfitte non siamo motivo di umiliazione o di rassegnazione,
le emozioni e le paure non siano motivo di confusione,
per reazioni istintive e spaventate.
La vocazione alla santità ci aiuti anche in questo momento
a vincere la mediocrità, a reagire alla banalità, a vivere la carità
a dimorare nella pace. Amen