Suor Leonella Sgorbati
Giovanni Paolo I diventa venerabile. La notizia, che era trapelata martedì scorso, ha avuto la sua conferma ufficiale stamattina dalla Sala stampa vaticana. Ma non c’è solo papa Luciani nella lista di figure per cui ieri papa Francesco – ricevendo in udienza il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi – ha autorizzato la promulgazione dei decreti riguardanti le virtù eroiche o il martirio.
Due in particolare sono coloro per cui è stata appunto riconosciuta l’uccisione in odium fidei e che diventeranno beati.
La prima è un’italiana, suor Leonella (al secolo Rosa) Sgorbati, dell’Istituto delle Missionarie della Consolata. Nata nel 1940 a Rezzanello di Gazzola (Piacenza), fu assassinata il 17 settembre 2006 a Mogadiscio. Missionaria in Africa dal 1972, prima in Kenya e poi in Somalia, impegnata soprattutto nella formazione di infermieri locali, nel 2006 si era recata in Kenya con tre nuove infermiere diplomate per iscriverle al corso di una scuola medica. Al ritorno aveva avuto difficoltà ad ottenere un visto per Mogadiscio, per le nuove regole previste dalle corti islamiche che controllavano la città. Rientrata a Mogadiscio il 13 settembre 2006, il giorno dopo, all'esterno dell'ospedale pediatrico, due sicari nascosti dietro un taxi le avevano sparato alla schiena, assieme alla guardia del corpo. Suor Lionella era stata trasportata al Pronto Soccorso, ma era morta poco dopo.
Padre Janos Brenner, sacerdote diocesano ungherese, nato a Szombathely nel 1931, ordinato nel 1955, cominciò il ministero pastorale a Rábakethely come vicario parrocchiale, dove svolse un'attività pastorale intensa, soprattutto tra i giovani. Il potere comunista non accettava tutto ciò, ancora più a seguito della rivoluzione del 1956. Durante la notte del 15 dicembre 1957 padre Brenner fu allontanato dalla parrocchia, dove stava preparando l'omelia per il giorno seguente, con la scusa di un malato che aveva urgente bisogno di una cura pastorale. Raccolse in chiesa il necessario per le visite dei malati, che comprendeva anche l'Eucaristia, e partì con un assistente per il villaggio di Zsida. Lungo la strada fu attaccato e brutalmente accoltellato 32 volte. La gente che viveva lì vicino chiamò il medico, ma era già tardi: il giovane sacerdote, che aveva continuato a proteggere l’Eucaristia anche nell’agonia, era morto.
Infine diventano venerabili, dopo il riconoscimento dell’eroicità della virtù, Bernardo Marchese di Baden, nato tra la fine del 1428 e gli inizi del 1429 nel castello di Hohenbaden (Germania) e morto nel 1458 a Moncalieri; padre Gregorio (al secolo Lodovico) Fioravanti, dell’Ordine dei Frati Minori, fondatore della Congregazione delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, nato a Grotte di Castro (Viterbo) nel 1822 e morto a Gemona (Udine) nel 1894; padre Tommaso Morales Pérez, gesuita, fondatore degli Istituti Secolari Cruzados e Cruzadas de Santa María; nato a Macuto (Venezuela) nel 1908 e morto nel 1994 ad Alcalá de Henares (Spagna); Marcellino da Capradosso (al secolo Giovanni Maoloni), laico professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, nato nel 1873 a Villa Sambuco di Castel di Lama (Ascoli Piceno) e morto nel 1909 a Fermo; Teresa Fardella, vedova De Blasi, fondatrice dell’Istituto delle Suore Povere, Figlie di Maria della Santissima Incoronata, nata a New York nel 1867 e morta nel 1957 a Trapani.