venerdì 19 luglio 2024
In questi giorni si ricordano i 60 anni della chiesa di San Giovanni Battista nei presso di Firenze Nord. Un luogo in cui l'arte incontro il Vangelo. Tra i pellegrini passati da qui anche Wojtyla
La chiesa dell'autostrada sulla A1 in una foto degli anni '80

La chiesa dell'autostrada sulla A1 in una foto degli anni '80 - Archivio Aspi

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Chi attraversa l’autostrada che da Roma va verso Milano, all’altezza di Firenze Nord, non può fare a meno di notare la grande chiesa a forma di tenda che a pochi metri dalla carreggiata da 60 anni sembra quasi volere “dialogare” con i viaggiatori. È la chiesa di San Giovanni Battista progettata da Giovanni Michelucci e “sognata” proprio come una tenda, una sosta, un luogo di silenzio e di preghiera. Allorquando infatti il famoso architetto accettò l’incarico, scrisse e propose: il concetto strutturale al quale mi sono ispirato è semplice, mi sembra e l’ho chiarito nel primo schizzo che ho fatto: una tenda portata da quattro bastoni». E tale infatti è, fatte le dovute proporzioni, la Chiesa , grandiosa capace di contenere anche 800 persone. La tenda dei nomadi del popolo eletto, dei popoli antichi, e dei popoli anche dell’epoca moderna che non hanno una terra stabile; e in fondo la tenda di ogni uomo che è pellegrino verso il Cielo.

Al suo interno, oltre l’opera grandiosa di Michelucci, vanno notate le sculture di Emilio Greco, il Crocifisso di Iorio Vivarelli , il portone di bronzo di Periche Fazzini che nell’insieme costituiscono uno degli esempi di architettura sacra moderna più solidi e affascinanti. In tal senso lo stesso architetto ebbe a scrivere: «Questa chiesa è una piccola città, uno spazio modulato nel quale gli uomini, incontrandosi, dovrebbero, se il linguaggio architettonico ha raggiunto la sua efficacia, riconoscersi in un interesse e in una speranza comune che è quella di ritrovarsi».

Quest’anno ricorrono i 60 anni dalla sua consacrazione, fatta dal cardinale Ermenegildo Florit. Era il 5 aprile 1964: da allora in poi migliaia di pellegrini, gruppi parrocchiali, viaggiatori, turisti, ingegneri, architetti sono entrati nella “tenda”: chi per pregare e cercare il silenzio e chi per ammirare l’opera architettonica di Michelucci. Spicca tra tutti, il nome di Karol Wojtyla, futuro Giovanni Paolo II, il quale il 14 novembre 1965, allora vescovo ausiliare di Cracovia, si recava a Roma per il Concilio Vaticano II, e qui si fermò, scrivendo nel registro questa dedica-augurio: «Deus adiuvet in ministerio» (Dio aiuti nel vostro servizio)

Da allora in poi questa chiesa è divenuta simbolo sia della tenda di preghiera e sia del connubio tra arte e fede, tra poesia e mistica, tra musica e testimonianza cristiana, in un susseguirsi di eventi e proposte di approfondimento su diversi temi tra arte, fede, teologia e spiritualità, che hanno dato vitalità alla Piana del Bisenzio, che sta tra i Comuni di Campi Bisenzio, Prato, Calenzano e Sesto Fiorentino.

L’anniverario è stato celebrato con un testo teatrale «La tenda tra le ombre del viaggio» di Davide Rondoni. Una degna e adeguata commemorazione nel segno dell’incrocio tra fede e arte.

rettore della chiesa di San Giovanni Battista all’Autostrada

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