I NUOVI SANTI
Sono due le beate italiane delle quali il Papa ha autorizzato la promulgazione del decreto – da parte della Congregazione delle cause dei santi – che attribuisce un miracolo alla loro intercessione.
Giulia SalzanoFondatrice della Congregazione delle Suore catechiste del Sacro Cuore di Gesù. Nasce il 13 ottobre 1846 a Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano, ma a diciannove anni si trasferisce a Casoria (Napoli) dedicandosi all’insegnamento. Nel 1890 costituisce il gruppo iniziale delle Suore catechiste del Sacro Cuore di Gesù. Il 21 novembre 1905, con sette compagne, prende il velo e, all’aggiungersi di nuove compagne, apre nuove case – con alla base l’insegnamento catechistico – sempre nella zona di Napoli. Muore il 17 maggio 1929 a Casoria. Giovanni Paolo II l’ha beatificata in piazza San Pietro a Roma il 27 aprile 2003.
Battista da Varano (al secolo Camilla)Monaca professa dell’Ordine di santa Chiara e Fondatrice del monastero di Santa Chiara a Camerino. Figlia del principe Giulio Cesare da Varano, nasce il 9 aprile 1458 a Camerino, nelle Marche e, a 23 anni, abbraccia la regola delle Clarisse di Urbino prendendo il nome di suor Battista. Più tardi, a Camerino, fonderà un monastero di cui sarà badessa. Proprio nella città marchigiana morirà il 31 maggio 1524. Gregorio XVI l’ha beatificata nel 1843.
I NUOVI BEATISono due i nuovi beati italiani dei quali ieri il Papa ha autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare i decreti.
Teresa ManganielloLaica, del Terz’Ordine francescano, nacque a Montefusco (Avellino) l’1 gennaio 1849 e nella stessa località morì il 4 novembre 1876. Di famiglia contadina, undicesima di dodici figli, non frequentò alcuna scuola; perciò viene detta «l’analfabeta sapiente». Attratta dall’ideale francescano il 15 maggio 1870 vestì l’abito di terziaria e l’anno seguente fece la professione dei voti prendendo il nome di Maria Luisa. Il 14 febbraio 1874, mentre era in chiesa intenta a pregare, ebbe il primo segnale della malattia che in due anni la costringerà a letto e alla morte, il 4 novembre 1876.
Chiara BadanoFiglia di un camionista, è nata a Sassello, nell’entroterra savonese ma diocesi di Acqui, il 29 ottobre 1961. A nove anni conosce il Movimento dei Focolari ed entra nei «Gen», i loro gruppi musicali. Frequenta il liceo classico a Savona ma, a diciassette anni, viene colpita da un male incurabile alle ossa. Dopo una lunga agonia vissuta sempre col sorriso si spegne a Sassello il 7 ottobre 1990.
I NUOVI VENERABILI Sono cinque i nuovi servi di Dio dei quali ieri Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare i decreti.
Giuseppe QuadrioSacerdote professo della Società salesiana di San Giovanni Bosco. Nasce il 28 novembre 1921 a Vervio, in provincia di Sondrio da famiglia contadina, nel 1933 entra nell’Istituto missionario di Ivrea. Ordinato sacerdote nel 1947 e laureato in teologia tre anni dopo, nel 1960 viene colpito da un male incurabile che lo porta alla morte il 23 ottobre 1963 a Torino.
Antonia Maria VernaFondatrice dell’Istituto delle Suore della Carità dell’Immacolata Concezione dette d’Ivrea. Nata a Pasquaro di Rivarolo Canavese, in Piemonte, il 12 giugno 1773, nel 1789 iniziò il suo apostolato tra i giovani. Nel 1806, con un gruppo di compagne, gettava le basi per una nuova Istituzione ma solo nel 1819 riusciva ad aprire una casa che il re Carlo Felice approvava nel 1828. Moriva a Rivarolo Canavese il 25 dicembre 1838.
Maria Chiara Serafina di Gesù Farolfi (al secolo Francesca) Fondatrice delle Suore Clarisse Francescane Missionarie del Santissimo Sacramento. Nata il 7 ottobre 1853 a Tossignano d’Imola, nel Bolognese, a 20 anni entra nelle Terziarie di Forlì e il 28 ottobre 1875 emette la professione religiosa. Si trasferisce a Forlì dove, il 1° maggio 1898, fonda il nuovo istituto. Muore il 18 giugno 1917 a Badia di Bertinoro, in provincia di Forlì.
Enrica Alfieri (al secolo Maria Angela)Suora professa della Congregazione delle Suore della Carità di santa Giovanna Antida Thouret. Nata il 23 febbraio 1891 a Borgovercelli, in Piemonte, nel 1911 entra nella congregazione. Nel 1923 viene inviata nel carcere milanese di San Vittore. Durante la Seconda guerra mondiale il penitenziario diventa sede delle milizie tedesche: Enrichetta aiuta gli ebrei destinati ai campi di sterminio e per questo rischia la fucilazione e viene salvata dall’arcivescovo di Milano, il cardinale e beato Ildefonso Schuster. Muore a Milano il 23 novembre 1951.
Giunio TinarelliLaico, socio della Pia unione primaria Silenziosi operai della Croce (SodC), nasce a Terni il 27 maggio 1912. Inizia a lavorare a soli 12 anni e viene apprezzato per le sue qualità. Ma nel marzo del 1937 si manifestano i sintomi della poliartrite anchilosante e deformante che, nel 1940, lo costringerà all’immobilità totale. La vicinanza di un sacerdote lo salva dalla depressione e gli dà la carica per l’attività di «apostolo dei malati». Muore a Terni il 14 gennaio 1956.