Era il 1969 quando a Buenos Aires venne creata una prima commissione di sacerdoti per la Pastorale nelle villas di emergenza: i quartieri degli ultimi, le bidonvilles fatte di strade sterrate, casette (spesso vere e proprie baracche) addossate le une contro le altre, tanta povertà ed enormi bisogni materiali e spirituali. In quarant’anni la metropoli è cambiata, ha vissuto momenti più o meno positivi. E la Pastorale nelle villas non si è più fermata. Ma è stato negli ultimi anni che il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, ha dato un nuovo e più forte impulso a questa missione. La scorsa settimana il cardinale ha firmato un decreto che sancisce la nascita di un vicariato episcopale per la Pastorale nelle villas . Alla guida di questo nuovo organismo è stato scelto padre José Maria Di Paola, che dall’anno scorso era coordinatore della commissione dell’arcivescovado per le villas della capitale, formata da 25 sacerdoti. La creazione di un vero e proprio vicariato – accanto ai tre già esistenti per i bambini, la gioventù e l’educazione – «conferma la direzione scelta dalla Chiesa di Buenos Aires, che accompagna e dà un sostegno diretto al lavoro » svolto finora dai sacerdoti delle villas, spiegano fonti dell’arcivescovado. «È la Chiesa che si apre verso la strada». D’ora in poi il nuovo vicariato lavorerà in modo coordinato con gli altri organismi per promuovere programmi e azioni comuni, ad esempio contro il flagello del paco: la cosiddetta droga dei poveri, derivata dagli scarti della cocaina. La formazione di un vicariato è un modo per istituzionalizzare il lavoro portato avanti finora in questo campo. Nonostante il nome, il vicariato episcopale per la Pastorale nelle villas non riguarderà solo ed esclusivamente le baraccopoli: il paco è diffuso anche nei quartieri di classe media. Oggi la popolazione delle villas rappresenta quasi il 10% dei tre milioni di abitanti della ca- pitale. Dello «scandalo della povertà» in Argentina ha parlato recentemente Benedetto XVI, in un messaggio indirizzato al nunzio apostolico nel Paese sudamericano, Adriano Bernardini, che invita la popolazione a partecipare alla 40ª edizione della colletta «Más por menos» che si realizzerà il 13 settembre. Il Pontefice ha incoraggiato quest’opera di solidarietà, auspicando che possa contribuire a «ridurre lo scandalo della povertà e della disuguaglianza sociale». Il messaggio del Papa ha avuto una grande risonanza in Argentina. Anche Bergoglio ha denunciato la situazione di «scandalosa povertà». Secondo i calcoli dell’Università cattolica di Buenos Aires, il tasso di povertà in Argentina è al 40%, mentre l’indigenza (ovvero la povertà estrema) riguarda il 10% della popolazione. Le cifre ufficiali del governo sono diverse e parlano di un 15% di poveri sul totale della popolazione. Il tema è al centro degli appelli della Chiesa da anni: è una denuncia costante. Ma di fronte al bisogno, la gente risponde. Mentre la Caritas di Buenos Aires rivela l’aumento delle richieste di pasti, vestiti e luoghi di accoglienza, aumenta la solidarietà: le ultime collette hanno battuto tutti i record.