martedì 8 ottobre 2024
Durante l'inaugurazione dell'anno accademico, il rettore Puig ha ricordato l'importanza dell'identità cristiana nel progetto educativo dell'Università
L'ingresso dei professori all'inaugurazione dell'anno accademico 2024-2025

L'ingresso dei professori all'inaugurazione dell'anno accademico 2024-2025 - .

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L’Università come casa dello studio. Questo è il tema proposto dall’arcivescovo Cesare Pagazzi per la lezione inaugurale del quarantesimo Anno Accademico della Pontificia università della Santa Croce: «La “casa delle origini” è il “primo luogo, il primo dove” in cui ciascuno ha sperimentato l’iniziale trasmissione di sapere e dove ci è stata offerta la prima immagine di mondo come una realtà amichevole», ha spiegato il segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione della Santa Sede. «E così deve essere una Università - ha proseguito il presule - custodendo e alimentando il senso della attendibilità, sia dei docenti che degli studenti; insegnando il senso incoraggiante del sì e il senso luttuoso del no; e permettendo di fare esperienza della fiducia nelle persone e nelle cose». Entrambe – casa e Università – sono anche quel luogo dove “non si ha paura” – «perché, ha spiegato Pagazzi, si è liberati da quella energia oscura che il diavolo ha a disposizione per farci fare ciò che vuole; qui invece si coltivano, con sforzo, le abitudini; dove si costruisce “lo spazio interiore”». Per questo, ha aggiunto l’arcivescovo lodigiano: «l’esperienza di casa diventa il criterio regolatore delle nostre azioni, come studenti, ricercatori, dipendenti…in questo senso, tali azioni sono giuste se favoriscono la fiducia, liberano dalla paura, costruiscono uno spazio interiore, incoraggiano allo sforzo e promuovono una buona abitudine».

Nel suo intervento inaugurale, il nuovo Rettore, Fernando Puig, ha sottolineato l'importanza di guardare all'identità cristiana della Pontificia Università della Santa Croce, come radice per un lavoro accademico di qualità, «umanamente ben fatto, frutto di un rinnovamento intenzionale del nostro impegno per lavorare in questa direzione», ha detto rivolgendosi a tutte le componenti accademiche. Il Rettore Puig ha anche fatto riferimento al processo di valutazione interna ed esterna che da due anni coinvolge la Santa Croce, e che porterà alla definizione del nuovo Piano Strategico per il periodo 2024-2029, ulteriore occasione per continuare ad «accompagnare tante persone verso l’unica vera gioia, il ‘veritatis gaudium’ che, lo sappiamo, solo Dio può dare».

Le statistiche dei quarant’anni di attività fotografano la fecondità formativa dell’Università Santa Croce: a Palazzo Apollinare hanno studiato ben 14.906 studenti, in rappresentanza di 1.256 diocesi e provenienti da 129 Paesi. 75 di loro sono stati nominati vescovi o creati cardinali: l’ultimo di questi ultimi, in ordine temporale, è monsignor George Jakob Koovakad, che riceverà la porpora durante il concistoro del prossimo 8 dicembre.

Questa generatività è stata resa possibile dall’infaticabile opera di uomini e donne illuminati dallo Spirito. «Lavorare pazientemente, fiduciosi nella speranza, in modo da rendere più efficace la nostra missione. Del resto, senza pazienza è impossibile sperare nell’avverarsi delle promesse del Signore»: sono le parole del Prelato dell’Opus Dei e Gran Cancelliere della Pontificia Università della Santa Croce, mons. Fernando Ocáriz, pronunciate durante il solenne atto accademico. Proprio lo speciale anniversario è occasione di ringraziamento «per tutte le grazie ricevute in questi quarant’anni, ma anche motivo per guardare con speranza al futuro della nostra istituzione – ha aggiunto mons. Ocáriz: siamo testimoni della crescita e del consolidamento di questo progetto educativo al servizio della Chiesa universale».



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