"Grave preoccupazione desta l'operato di alcuni gruppi estremisti, in
particolare del cosiddetto 'Stato islamico', le cui violenze e abusi
non possono lasciare indifferenti". La preoccupazione per lo stato
delle cose dopo la nuova decapitazione di un cittadino inglese ad
opera dell'Isis è stata espressa nel corso del vertice in Vaticano
voluto dal Papa tra i nunzi che operano in Medio Oriente e i capi
dicastero della Curia romana. Lo registra una nota della Sala stampa
vaticana.Uno stato di cose per cui, rileva la nota, "non si può tacere, né la
comunità internazionale può rimanere inerte, di fronte al massacro di
persone soltanto a causa della loro appartenenza religiosa ed etnica,
di fronte alla decapitazione e crocifissione di essere umani nelle
piazze pubbliche, di fronte all'esodo di migliaia di persone, alla
distruzione dei luoghi di culto. I partecipanti all'incontro - segnala
ancora la nota - hanno ribadito che
è lecito fermare l'aggressore
ingiusto, sempre nel rispetto del diritto internazionale. Tuttavia non
si può affidare la risoluzione del problema alla sola risposta
militare, ma esso va affrontato più approfonditamente a partire dalle
cause che ne sono all'origine e vengono sfruttate dall'ideologia
fondamentalista. Un ruolo importante dovrebbero svolgerlo i leader
religiosi, cristiani e musulmani, collaborando per favorire il dialogo
e l'educazione alla reciproca comprensione, e denunciando chiaramente
la strumentalizzazione della religione per giustificare la violenza".