Un sobrio carro funebre con fiori bianchi e viola, seguito silenziosamente da un gruppo di auto scortato dalla polizia per i funerali di Nicola Zagaria. Il padre del boss storico del clan camorristico dei casalesi, Michele Zagaria (detenuto dal dicembre 2011 in regime di 41bis all’interno del carcere di Opera a Milano) è morto giovedì sera e il Questore di Caserta, Francesco Messina, ha vietato per motivi di ordine pubblico il corteo, come pure le esequie che erano state inizialmente fissate per le ore 15 di ieri nella chiesa di Santa Maria a Mare a Castel Volturno. È stato il questore a chiedere l’anticipo della cerimonia religiosa alle ore 7. La famiglia ha successivamente rinunciato alla celebrazione e il feretro ha lasciato la villetta di Pinetamare a Castel Volturno, dove Nicola Zagaria viveva, più tardi, alle ore 11, per raggiungere direttamente il cimitero di Casapesenna, città natale della famiglia. Qui è stata recitata una preghiera prima della tumulazione. Su richiesta della famiglia e con l’accordo del parroco di Castelvolturno, che aveva consultato la diocesi, questa mattina si terrà una Messa. Alla tumulazione di ieri hanno partecipato i familiari più intimi tra cui due delle figlie dell’uomo, sorelle del boss, Maria e Beatrice Zagaria. L’altra sorella Gesualda, che viveva col padre, è stata arrestata alcune settimane fa e non era dunque presente. Ingente al cimitero lo spiegamento di forze della polizia per ragioni di sicurezza. Il pm della Direzione distrettuale antimafia napoletana, Catello Maresca, aveva subito escluso categoricamente la possibilità per l’ex boss dei casalesi di presenziare ai funerali del padre, ipotesi preclusa anche ai suoi tre fratelli, anch’essi in regime di detenzione. «Sono tutti in carcere con accuse pesanti» ha dichiarato Maresca. Assenti pertanto alle esequie Michele e i fratelli Pasquale, Antonio e Carmine, che d’altronde non hanno nemmeno chiesto l’autorizzazione alla magistratura anche per il poco tempo disponibile nel caso i quattro fratelli avessero voluto presentare l’istanza. Nicola Zagaria, 88 anni, è morto nella clinica Pineta Grande di Castel Volturno, dove era ricoverato da una settimana. Era malato da tempo e nelle ultime settimane le sue condizioni di salute si erano rapidamente aggravate, al punto da rendere necessario il ricovero presso la struttura clinica. Nei mesi scorsi era stato condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione per estorsione, ma era libero. Il primo ottobre scorso era avvenuta una delle ultime operazioni contro il clan Zagaria. Quattro provvedimenti cautelari della Dda di Napoli contro la sorella di Michele Zagaria, Gesualda, e uno dei suoi nipoti, Filippo Capaldo, Francesco Nobis (un imprenditore che realizzò alcuni dei bunker in cui il superlatitante si è nascosto), Carmine Domenico Nocera (architetto che avrebbe progettato i bunker). Il gruppo, si legge negli atti depositati dalla Dda di Napoli, era concentrato intorno alla figura di Filippo Capaldo. Sono accusati di associazione di tipo mafioso, favoreggiamento personale, intestazione fittizia di beni, ricettazione ed altri delitti aggravati dalle finalità mafiose.