Walter Villadei - www.waltervilladei.it
Meno di una settimana al lancio. È iniziato alla base americana di Cape Canaveral il conto alla rovescia per la missione spaziale Axiom-3, che il 17 gennaio manderà in orbita verso la Stazione Spaziale Internazionale il razzo Falcon 9 , costruito dalla SpaceX dell’imprenditore Elon Musk, e la navicella Crew Dragon. Per noi italiani si tratta di una missione speciale perché a bordo – insieme a un americano, uno svedese e un turco – ci sarà Walter Villadei, colonnello dell’Aeronautica Militare. Si tratta dell’ottavo astronauta italiano; il primo fu Franco Malerba nel 1992, l’hanno seguito Umberto Guidoni, Maurizio Cheli, Roberto Vittori, Luca Parmitano, Paolo Nespoli, Samantha Cristoforetti.
Romano, 49 anni, tre figlie di 14, 16 e 18 anni, Villadei ha alle spalle tanti anni di preparazione e ora è prontissimo. «Non vedo l’ora di partire. Mi sento un po’ un pioniere, stiamo aprendo nuove strade per le missioni future in orbita e verso la Luna». In orbita lavorerà su un software realizzato dall’Aeronautica Militare per seguire gli oggetti spaziali che cadono sulla Terra, per esempio satelliti abbandonati e altri relitti che vagano in orbita. «Poi svolgerò uno studio sul sistema cardiovascolare e vari test di tipo biomedico».
Villadei è da sempre convinto che i giovani vadano coinvolti nelle missioni spaziali e messi a parte dei loro obiettivi: «Per questo ho aderito subito a “Progetto Scuola, spazio al tuo futuro”, iniziativa del Ministero della Pubblica Istruzione con Aeronautica e Asi. È incredibile notare quanto talento c'è nei nostri studenti, basta motivarli e renderli partecipi della grande avventura dello spazio. Oltre al fascino dell’esplorazione, oggi si guarda molto a ciò che la ricerca spaziale può produrre per la vita quotidiana». Ai ragazzi d'altronde, in particolare a quelli che mostrano il desiderio di diventare astronauti, «dico di crederci e coltivare il sogno. Io ci ho creduto e ci sono riuscito. Ora mi manca solo di andare in orbita…».