venerdì 6 luglio 2018
L'attacco del sottosegretario leghista alla Giustizia Morrone. Legnini, vicepresidente Csm: il ministro Bonafede assuma determinazioni. Il Pd chiede le dimissioni
Il giuramento del sottosegretario alla Giustizia Morrone

Il giuramento del sottosegretario alla Giustizia Morrone

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Il contesto già è complicato, dato lo scontro a distanza tra la Lega di Matteo Salvini e la magistratura sul caso dei fondi del Carroccio da sequestrare sino a raggiungere la cifra di 48,9 milioni (l'iter giudiziario è ancora in corso, ora dalla Cassazione si tornerà al Riesame di Genova). A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato stamattina il sottosegretario leghista alla Giustizia, Jacopo Morrone, giovane avvocato di 36 anni. Il sottosegretario è intervenuto al Csm durante un seminario a porte chiuse dei magistrati ordinari in tirocinio. Nel suo discorso cita Livatino (lo ha fatto anche Salvini qualche giorno fa, scatenando polemiche), e fin qui nulla di strano. Poi si lascia andare ad una esternazione-choc per i presenti: "Mi auguro che la magistratura si liberi dalle correnti, in particolare che si liberi di quelle di sinistra. Dico così perché conoscete a quale partito appartengo e sapete che abbiamo una questione aperta con questi magistrati".

L'attacco frontale alle "correnti di sinistra" in un luogo istituzionale, in veste ufficiale di sottosegretario, scatena reazioni immediate anche perché arriva a pochi giorni dalle elezioni proprio per il Csm. Tutte le correnti della magistratura insorgono. Anche l'Anm alza la voce definendo "gravissime e inaccettabili" le parole di Morrone. Ma soprattutto replica Giovanni Legnini, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura: "Telefonerò e scriverò una lettera al ministro della Giustizia (l'esponente M5s Bonafede) sulle parole del sottosegretario Morrone per informarlo e chiedere di assumere delle determinazioni". Alla luce delle polemiche, Morrone poi precisa di aver parlato "a titolo personale", di aver avuto un'uscita "irruente e infelice" pur "rivendicando la posizione".

Il caso però resta aperto. Si attendono le parole del Guardasigilli Bonafede, che ieri ha frenato il pressing di Matteo Salvini sulle toghe. Intanto le opposizioni, attraverso l'esponente dem Alessia Morani, chiedono le dimissioni di Morroni.

La polemica cade in un momento davvero teso per quanto riguarda i rapporti tra politica e magistratura, che ha spinga il segretario della Lega Matteo Salvini a chiedere un incontro al capo dello Stato. Mattarella tornerà stasera dalla Lituania e solo quando sarà giunto in Italia concorderà termini e temi dell'appuntamento.


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