mercoledì 8 luglio 2009
Le norme sulla sicurezza appena approvate fanno invece «nascere interrogativi e suscitano preoccupazioni»
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Pubblichiamo il documento sul problema migrazioni approvato ieri dai 10 vescovi della Conferenza episcopale lombarda riunita a Caravaggio ( Bergamo) sotto la presidenza del cardinale Dionigi Tettamanzi «Il fenomeno delle migrazioni impressiona per la quantità di persone coinvolte, per la problematiche sociali, economiche, politiche, culturali e religiose che solleva, per le sfide drammatiche che pone alle comunità nazionali e a quella internazionale. Possiamo dire che siamo di fronte a un fenomeno sociale di natura epocale, che richiede una forte e lungimirante politica di cooperazione internazionale per essere adeguatamente affrontato […] Nessun Paese da solo può ritenersi in grado di far fronte ai problemi migratori del nostro tempo. Tutti siamo testimoni del carico di sofferenza, di disagio e di aspirazioni che accompagna i flussi migratori » ( n. 62). Provocati anche dalle parole della nuova Enciclica di Papa Benedetto XVI ' Caritas in veritate' appena pubblicata, i vescovi lombardi sentono il dovere pastorale di rivolgersi ai fedeli delle comunità cristiane della Lombardia per invitarli alla riflessione. Il consenso ad alcune parti della legge contenente ' Disposizioni in materia di sicurezza', emerso anche nelle comunità cristiane, fa nascere interrogativi e suscita preoccupazione. Sembra che la paura - in qualche circostanza purtroppo non priva di ragioni - troppo spesso amplificata artificialmente, spinga ad una reazione emotiva che non aiuta a leggere in verità il fenomeno della migrazione e ostacola la considerazione della dignità umana di cui ogni persona - anche quando migrante - è portatrice. Straniero non è sinonimo di pericolo o di delinquente: la maggior parte degli immigrati che vivono e lavorano tra noi lo fanno in modo onesto e responsabile a tal punto da costituire una presenza fondamentale e insostituibile per molte attività produttive e per la vita di molte famiglie. Per sostenere questo sguardo libero da precomprensioni e paure eccessive, le nostre comunità cristiane devono rinnovare lo sforzo educativo sui temi dell’accoglienza e della dignità di ogni persona, principi irrinunciabili dell’autentica razionalità e ancor più dell’insegnamento evangelico. In una società moderna - come vuole essere la nostra - che si fonda sul rispetto delle leggi, sul senso di responsabilità da parte di tutti, i cristiani sono chiamati ad operare con gli uomini di buona volontà affinché sia praticata la giustizia e rispettata la dignità delle persone, di tutte le persone. I cristiani pertanto devono farsi promotori di atteggiamenti e di una legislazione che riconoscano i diritti delle persone oneste ( anche quando immigrate); promuovano e sostengano la responsabilità sociale di questi ' nuovi cittadini' provenienti da altri Paesi; favoriscano la solidarietà verso tutti i soggetti più deboli; realizzino procedure praticabili, sensate ed efficienti per la regolarizzazione degli stranieri presenti da tempo nella nostra regione ma solo formalmente irregolari solo perchè la burocrazia rallenta e complica l’applicazione di regole già in vigore. Favorire l’integrazione degli immigrati presenti nella nostra regione alla ricerca di condizioni di vita oneste e dignitose è la via più promettente per realizzare una convivenza serena che vinca la paura e giovi al bene comune. Conferenza episcopale lombarda
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