lunedì 14 maggio 2018
Il leader della Lega: distanza con il M5S sui programmi, o abbiamo mano libera o si torna al voto. E il leader dei 5 stelle: programma sarà votato dagli iscritti
Frenata M5S-Lega, chiesto più tempo a Mattarella
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Ancora qualche giorno di tempo per trovare un accordo di governo. Il presidente Sergio Mattarella, alla fine di un'altra lunghissima giornata di trattative, la sesta, ha preso atto delle richieste dei leader del Movimento 5 Stelle e della Lega, saliti oggi separatamente al Colle, e ha fatto sapere «che non intende impedire la nascita di un governo politico che avvii finalmente la legislatura». Ancora nulla di fatto, dunque, e ancora trattative per arrivare a una mediazione tra i programmi dei due partiti risultati vincitori alle elezioni del 4 marzo. Di nomi per la premiership, al momento, non se ne fanno.

Salvini: l'accordo ancora non c'è su tutti i punti

Al termine del nuovo round di consultazioni al Quirinale, il leader leghista Matteo Salvini ha conferma che con il Movimento 5 stelle di Luigi Di Maio "l'accordo ancora non c'è" su tutti i punti qualificanti del programma di governo. Tra gli altri, Salvini ha citato in particolare il dossier emigrazione, dove "le posizioni partono da una notevole distanza".

"La Lega deve avere mano libera per tutelare la sicurezza dei cittadini italiani", ha spiegando ribadendo anche l'impegno a promuovere una legge sulla legittima difesa. Emergono distinguo anche sul rispetto dei parametri europei. "Questo non è un governo 'spauracchio' ma sicuramente gli italiani ci hanno votato per riportare a Bruxelles e a Strasburgo la centralità del tema italiano del lavoro, del diritto al lavoro, della dignità del lavoro, la difesa dell'agricoltura, il 'made in Italy'", ha detto, citando anche la necessità di liberare risorse da destinare alla messa in sicurezza degli edifici scolastici.

"O riesco a dare vita ad un governo che ridiscuta questi vincoli esterni o è un libro dei sogni. Io non voglio prendere in giro nessuno, il governo parte se può fare cose", ha concluso. Sia Lega che M5s hanno chiesto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, più tempo per definire il programma di governo. "Non stiamo questionando sui nomi" per la carica di premier, ha detto Salvini.

La Lega Nord sottoporrà il programma di governo a un referendum che si terrà sabato 19 e domenica 20 nei gazebo allestiti con urne e schede nelle piazze d'Italia. Potranno votare tutti. Tra i punti principali, l'abolizione della legge Fornero, nuove regole per l'immigrazione, legittima difesa, Flat Tax, riformulazione dei trattati europei.

Opere, giustizia e migranti: i fronti aperti tra Lega e Cinque Stelle di Roberta d'Angelo

Di Maio: programma al vaglio degli elettori, serve più tempo

Il tempo non basta. Il contratto di governo, sul modello tedesco, che unisce i punti programmatici di M5s e Lega, deve essere sottoposto agli iscritti del Movimento con un voto online "che sarà chiamato a decidere se far partire questo governo con questo contratto o no". Ecco l'ultimo colpo di scena, annunciato da Luigi Di Maio al termine del colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ora è la volta del colloquio di Matteo Salvini al Quirinale, ma ormai appare scontato che non c'è ancora niente di fatto per il governo. "Abbiamo chiesto altro tempo", conferma Di Maio.

Un ultimo incontro di circa un'ora tra i due leader prima di salire al Quirinale si è svolto nel pomeriggio alla Camera, dopo la 48 ore del fine settimana a Milano. Ma il nome del candidato premier resta un rebus: anche il nome del professor Giulio Sapelli, che si dice "disponibile", tramonta nell'arco di qualche ora e il leader leghista torna a smentire che il premier possa essere Di Maio.

Mentre la Commissione europea fa sapere di "seguire l'evolversi della situazione politica" in Italia e di essere in attesa di sviluppi, leader e sherpa continuano il giro frenetico di telefonate e incontri. Per arrivare all'ultimo faccia a faccia tra Salvini e Di Maio che precede le consultazioni al Colle: alle 16,30 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve la delegazione pentastellata, alle 18 sarà la volta della Lega. Mattarella si aspetta di conoscere le decisioni dei due contraenti il contratto di governo, come annunciato ieri sera nella telefonata di Di Maio. E poi farà le sue valutazioni.

Se il programma dovrebbe essere alle battute finali - un nuovo incontro tra gli sherpa è in corso per sciogliere i nodi rimasti aperti, dall'Ilva all'immigrazione -, resta mistero fitto sul nome del premier "terzo". L'economista Giulio Sapelli, parlando con l'Ansa, dice di essere stato contattato ieri "da entrambe le parti" e che il suo profilo è al vaglio come quello di un altro professore di diritto privato Giuseppe Conte. Sapelli dà la sua piena disponibilità e si spinge a chiarire che "dirà la sua" sui ministri. Ma la "svolta" non dura neanche un'ora: non è Giulio Sapelli il nome del premier che sarà portato al Colle, fa sapere il portavoce M5S e anche fonti della Lega, interpellate al riguardo, non confermano che ci sia una indicazione per il professore di economia a Palazzo Chigi. Il giallo continua.

Le trattative di domenica

Nuovo vertice nella tarda serata di domenica tra il leader della Lega Matteo Salvini e il capo politico M5S Luigi Di Maio: è stato il terzo, ieri a Milano, tra i due leader, dopo quello al Pirellone e quello nello studio di commercialisti del deputato Stefano Buffagni. Sul tavolo, il nome del premier del governo gialloverde. "L'incontro - ha detto Di Maio all'uscita - è andato bene, è servito a rifinire gli ultimi dettagli di questo governo". Il vertice notturno è avvenuto all'hotel President, in pieno centro a Milano.

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