lunedì 8 giugno 2009
COMMENTA E CONDIVIDI
Era una sfida nella sfida, il testa a testa tra Pdl e Lega in Veneto. In ballo – parola di Silvio Berlusconi qualche giorno fa – la candidatura a presidente della Regione per il voto del 2010. Chi avesse preso più voti nella tornata delle Europee potrà esprimere il nome del candidato alla successione dell’attuale governatore Giancarlo Galan. Appunto il “Doge”, come Galan è soprannominato, oppure un uomo del Carroccio, in pole position il sindaco di Verona Flavio Tosi.La disfida si è risolta a favore del Popolo della libertà. Il responso delle urne dice infatti che il Pdl resta a Venezia e dintorni il primo partito con il 29,3% dei consensi. La Lega deve accontentarsi del 28,4%, con un aumento del 14%. E qui scattano le precisazioni sul significato del voto veneto. “Le elezioni europee non sono le primarie delle regionali del 2010" rimarca il ministro (leghista) dell’agricoltura Luca Zaia. Gli risponde indirettamente lo stesso Galan, il quale ricorre ad un vecchio detto per dirsi soddisfatto del risultato: “Vi ricordate di quel detto che canta "per un punto Martin perse la cappa"? Quel punto in più, dalle nostre parti, è andato al Pdl del Veneto, e dunque il commento potrebbe essere: "è la democrazia bellezza".Anche per Alberto Giorgetti, coordinatore regionale del Pdl, il voto di ieri è positivo per la compagine berlusconiana: “In Veneto abbiamo raggiunto l'obiettivo: mantenere il Pdl come primo partito".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: