«L’iniziativa della manifestazione di sabato 20 giugno nasce 'dal basso'. Per questi motivi, alcune famiglie delle scuole Faes stanno organizzando treni e pullman per partecipare all’evento ». È il cuore della lettera che Giovanni De Marchi, presidente dell’Associazione
Famiglia e Scuola (che gestisce scuole paritarie dal nido alle superiori in varie città), ha inviato ai genitori degli alunni iscritti. Una delle tante adesioni spontanee all’iniziativa popolare 'di famiglie per famiglie' in piazza San Giovanni a Roma sabato dalle 15.30 – «Difendiamo i nostri figli» – per dare una risposta positiva ai progetti culturali e normativi che disgregano la famiglia così com’è disegnata nella Costituzione. Agli organizzatori è giunta la «vicinanza» dell’arcivescovo di Campobasso-Bojano, monsignor Giancarlo Bregantini, che dichiara di condividere gli «obiettivi di difesa dei diritti dei minori e di tutela della famiglia come 'società naturale fondata sul matrimonio'» incoraggiando «la partecipazione delle famiglie e delle persone di buona volontà». Adesione anche da parte dell’Osservatorio
Cardinale Van Thuan, presieduto dal vescovo di Trieste
monsignor Giampaolo Crepaldi, che denuncia come siano all’opera «poteri molto forti, presenti e attivi nella politica, nell’economia e nella società, che stanno imponendo, in modo violento anche se apparentemente democratico, un’etica nuova e addirittura una nuova visione di uomo e di donna». «Noi parlamentari che aderiamo – dichiara
Eugenia Roccella, parlamentare di Area Popolare – saremo in piazza senza impegno di partito, ma per dare voce e rappresentanza in Parlamento, e attraverso gli strumenti della politica, a quella piazza e a quel popolo. È fondamentale che ci sia una capacità della politica di essere interlocutore di un grande movimento di opinione pubblica e di non isolare quella maggioranza silenziosa che crede che i figli debbano avere una mamma e un papà».