Se "guerra" ha da essere, bisogna usare armi pesanti. Giuliano Cazzola, il deputato del Pdl con passato da sindacalista, davanti allo "sciopero selvaggio" in Alitalia prospetta azioni di rappresaglia, fino al «blocco dei distacchi sindacali e della raccolta dei contributi». E non ha dubbi: «I piloti perderanno alla fine. E con disonore».
Come giudica questa protesta?Un atto di follia collettiva che si fonda su di una analisi sbagliata: quella di ritenere che esista una diversa alternativa alla Cai e, in ultima istanza, che ci sia lo Stato a tappare tutti i buchi. Va da sé che Cai ha interesse ad assumere quella parte di personale più efficiente. Accade così in tutti i processi di ristrutturazione. Del resto gli ammortizzatori sociali concessi sono assai generosi.
Com’è possibile che ciò accada in un Paese normale?Vertenze incarognite ci sono state anche in altri Paesi. In Francia nei trasporti. Questa vicenda rievoca poi molto quella dei minatori inglesi. La "Lady di ferro" vinse la battaglia contro un sindacalismo becero che prosperava dentro un settore nazionalizzato; ma gli inglesi passarono un inverno al freddo.
Comunque, non sarà mica colpa solo di piloti e hostess?L’Alitalia è il prodotto di una irresponsabilità diffusa della politica (in questo caso bipartisan), del sindacato, del management. Arriva sempre un punto, però, in cui finisce lo scarico del barile.
Perché nemmeno la precettazione risolve i problemi?I conflitti sociali esasperati sono difficilmente governabili, persino negli stati autoritari. Ma la precettazione, prima o poi, raggiungerà il suo scopo, sempre che si vada avanti e si perseguano a termini di legge quanti vi si sottraggono. Se ci sono dei reati bisogna punirli: non vedo che cosa altro potrebbe fare il governo di uno Stato di diritto.
Cosa bisognerebbe fare adesso?C’è un principio del diritto romano a cui ispirarsi: inadimplenti non est adimplendum, a chi è inadempiente rispetto ai suoi obblighi possiamo non adempiere ai nostri. Occorre "affamare" questi sindacati corporativi e irriducibili, smettendo di raccogliere per loro i contributi sindacali, togliendo i distacchi e i permessi retribuiti per l’attività sindacale.
Il problema non è anche l’attuale mancanza di rappresentatività dei sindacati?È una questione complessa, questa. In Alitalia, poi, si pagano anni di potere sindacale spurio e una linea di condotta della compagnia rivolta a fare posto a tavola per chiunque facesse capolino sulla scena delle relazioni industriali.
Come vanno regolate le relazioni sindacali?Prima di porsi questo problema bisogna vincere la guerra in cui il Paese è impegnato contro le bande di facinorosi che negano agli italiani il diritto alla mobilità. Quanto al ddl annunciato dal ministro Sacconi, non mi convince - almeno come regola generale - il ricorso al referendum consultivo prima dello sciopero. Trovo più efficace la soluzione di sospendere la riscossione di contributi e i permessi retribuiti.