Due ministri al capezzale della "terra dei fuochi". La responsabile della Salute, Beatrice Lorenzin ha dato incarico all’Istituto Superiore di sanità di «effettuare un’ulteriore valutazione epidemiologica nelle zone della Campania interessate da smaltimento abusivo di rifiuti, per verificare con metodologie scientifiche l’eventuale associazione con patologie acute o croniche». Una decisione che viene dopo le critiche che erano arrivate al ministro - in particolare dai comitati dei cittadini e ospitate proprio ieri da
Avvenire con una lettera di don Maurizio Patriciello e la risposta del direttore Marco Tarquinio - che a proposito dell’incremento delle malattie nell’area aveva parlato anche di «stili di vita» invitando a non «aggrapparsi semplicemente a suggestioni e ipotesi». Ieri la correzione di tiro della Lorenzin, che scrive: «Non possiamo più permetterci sospetti e ombre». Spiegando di aver preso la decisione «in seguito al colloqui avuto con i rappresentanti dei comitati dei cittadini campani delle zone interessate dalla presenza di discariche abusive». Una decisione che, coincidenza, arriva nel giorno in cui il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando ha scritto proprio alla Lorenzin e proprio sul tema dei rifiuti e delle patologie. Oltre che alla collega dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo, per sostenere le produzioni della zona. Nessun collegamento tra lettera alla Lorenzin e decisione, assicurano nello staff di Orlando, ma «la conferma della volontà di collaborare per risolvere il dramma di quella terra», che il ministro aveva già anticipato in Campania, annunciando che avrebbe parlato con la collega. Ieri la lettera e la decisione, fortunata coincidenza. E un «grazie» di Orlando alla ministra. Un impegno confermato dall’incarico ai carabinieri del Noe per un’accurata indagine sugli incendi che nei giorni scorsi hanno colpito due discariche delle "ecomafie" sotto sequestro.Orlando nella lettera alla Lorenzin sottolinea «lo straordinario impegno delle forze dell’ordine, della magistratura, della Chiesa e dell’associazionismo civico, di istituzioni e forze sociali; ognuna, nel proprio ruolo e nella propria funzione, dedita a lavorare per il riscatto di queste terre». E ricorda alla Lorenzin di aver «preso l’impegno, e intendo mantenerlo, di seguire con attenzione e costanza questa delicata parte di territorio italiano e di provare a costruire ogni giorno, nella piena collaborazione istituzionale, segnali e risultati che vadano nella direzione auspicata e richiesta con forza dalle popolazioni locali». Dunque, aggiunge, «con questo spirito, di piena e leale collaborazione, e certo della tua condivisione e sensibilità su questi temi, ti chiedo di attivare le azioni istituzionali atte a monitorare e a rilevare le possibili relazioni tra il grave inquinamento ambientale di quel territorio e il tasso di mortalità per malattie tumorali, respiratorie e di malformazioni genetiche, schierando a tutela della salute tutte le competenze tecnico scientifiche presenti sul territorio, in primo luogo quelle in ambito oncologico». C’è poi la questione collegata, l’istituzione di un Registro dei Tumori in regione Campania che, «accogliendo le obiezioni e la sentenza di illegittimità pronunziata dalla Corte Costituzionale contro la stessa legge regionale, potrebbe prodursi senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale». Tutto questo, insiste il ministro, perché «non spetta a noi né anticipare conclusioni né sottovalutare la possibile relazione tra situazioni di emergenza ambientale e gravi patologie che si registrano in quell’area». E questo, conclude, perché «ricostruire tra i cittadini la fiducia nelle istituzioni è la principale condizione per poter vincere una battaglia di civiltà e di progresso per l’intero nostro Paese. Su questi temi e in questa parte del Paese si gioca la partita più difficile e decisiva».Sempre nella lettera Orlando sottolinea la necessità di modificare i reati ambientali, «questione che ritengo decisiva per il contrasto ai roghi tossici e alle discariche abusive». Mentre va avanti, pur tra difficoltà, anche l’altra promessa del ministro, un provvedimento che blocchi l’import di rifiuti industriali in Campania. Infine in serata la lettera alla De Girolamo per chiederle di sostenere il progetto "Marchio di qualità ambientale" per valorizzare, con un monitoraggio ambientale, le eccellenze presenti sul territorio campano.