Truffa milionaria ai danni di due Onlus. A scoprirla il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano, che ieri ha arrestato Bernardino Pasta, legale rappresentante della società di investimenti Retemanager spa, dichiarata fallita, che avrebbe raggirato le organizzazioni di volontariato, attive anche nella raccolta di fondi da destinare ai bambini terremotati di Haiti. La truffa sarebbe stata portata avanti da Retemanager, nella veste di intermediaria tra le due onlus e la banca inglese Barkleys, che aveva emesso titoli obbligazionari. Le onlus avrebbero versato 9 milioni di euro su un conto corrente di Retemanager, che poi se li sarebbe intascati, mostrando a loro falsi documenti di acquisto delle obbligazioni.Inoltre, per i reati di associazione a delinquere, truffa e falso, i finanzieri hanno effettuato perquisizioni anche a Roma e a Napoli a carico di altre cinque persone coinvolte nella truffa, sequestrando un immobile e un box auto del valore di circa 600mila euro, acquistati con i proventi del raggiro e successivamente intestati ad una società off-shore nella disponibilità degli indagati.L’inchiesta è partita dalla segnalazione di una delle due onlus truffate, il Volontariato internazionale per lo sviluppo (Vis). «È una vicenda che ci amareggia molto. Vogliamo assicurare che il Vis assolverà agli impegni assunti com’è sempre avvenuto, nel rispetto delle destinazioni previste e dei beneficiari cui spettavano – dichiara la presidente Carola Carazzone –. Nessun euro destinato ai progetti verrà toccato. Il Vis ha scelto con convinzione di denunciare i fatti anche in sede penale. Crediamo fortemente che l’unico soggetto in grado di fare piena luce sulla vicenda, ristabilendo la legalità, sia la Magistratura. Siamo certi – prosegue la nota – di riuscire a superare questo difficile e doloroso momento per continuare a lavorare con i ragazzi più poveri per la promozione dei loro diritti fondamentali nei progetti che il Vis realizza in oltre 40 Paesi del mondo».Pieno sostegno alle indagini è assicurato anche dalla seconda organizzazione truffata, l’Agenzia italiana per la risposta alle emergenze (Agire), che in una nota dichiara: «Tutti gli impegni assunti con i donatori e le popolazioni colpite da crisi umanitarie sono stati pienamente rispettati: le organizzazioni del network Agire si sono fatte carico della somma sottratta per completare i propri progetti ad Haiti, che non hanno subito né ritardi né variazioni rispetto al programmato». Il network di organizzazioni non governative nella nota «conferma il proprio sostegno alla magistratura e attende con fiducia l’esito delle indagini».Sulla vicenda è intervenuto anche Sergio Marelli, segretario generale della Focsiv (Federazione di organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana), di cui fanno parte 65 organizzazioni, con oltre 60mila aderenti e circa 90 milioni di euro di risorse economiche attualmente impegnate in attività di cooperazione in tutto il mondo.«Investire i proventi delle raccolte non è un comportamento normale e non è corretto», spiega Marelli facendo riferimento al codice etico delle organizzazione senza fini di lucro.«I denari raccolti – prosegue Marelli – devono essere destinati esclusivamente allo scopo dichiarato, anche perchè, chi può controllare la destinazione di eventuali plusvalenze frutto di investimenti? Questa vicenda – conclude – non deve gettare ombre sul mondo del volontariato internazionale, composto per la gran parte da organizzazioni serie e trasparenti e da volontari che spendono la propria vita a favore degli ultimi e dei poveri. A costoro i cittadini devono dare fiducia e, in ogni caso, il consiglio è: donare solo a chi si conosce»