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Como quartiere Prestino di Como, senza che nessuno sapesse che fosse morta. La donna era sola: non aveva famiglia né parenti prossimi. Marinella era nativa di Erba: aveva venduto la sua casa, situata in una zona periferica e isolata, a un uomo residente in Svizzera. Aveva però conservato l’usufrutto a vita di quell’immobile. In questi mesi la corrispondenza per la signora Beretta si è accumulata nella cassetta delle lettere ormai arrugginita. I cespugli hanno coperto quasi tutto il vialetto di accesso all’abitazione. La scoperta della morte risale a sabato scorso. I vicini di casa, dopo le violente raffiche di vento degli ultimi giorni, chiamano i vigili del fuoco per alcune piante pericolanti in giardino. Il proprietario, una volta contattato, spiega che da tempo non riusciva a mettersi in contatto con la signora Beretta.

Ottenuto il nulla osta dalla Procura di Como per entrare nell’abitazione, visto che nessuno rispondeva, la polizia ha scoperto la tragedia. Marinella era morta in solitudine, adagiata su quella sedia. Gli accertamenti sono ancora in corso, ma sembrano non esserci dubbi sulle cause naturali del decesso. I vicini non vedevano la signora Beretta da settembre 2019, tanto che avevano maturato la convinzione che si fosse trasferita. Poi sono arrivati la pandemia, le chiusure, l’isolamento: nessuno l’ha cercata.

E lei è rimasta per due anni nella sua cucina. Il sindaco, Mario Landriscina, allarga le braccia: «Questa povera signora non era nota ai servizi sociali del Comune e nessuno ha mai evidenziato la sua situazione, né lamentato la scomparsa da quel che mi risulta». E aggiunge: «È davvero una brutta storia che pone interrogativi sulla solitudine e forse sulle relazioni di vicinato». Ora Marinella è nell’obitorio dell’ospedale, in attesa delle decisioni della Magistratura e delle verifiche da parte della polizia circa l’effettiva assenza di parenti. «Venerdì 11 febbraio, Giornata Mondiale dell’Ammalato –dice il parroco di Prestino don Marco Pessina – celebreremo la Messa delle 17.30 in suffragio della signora Marinella».