Il Tribunale di Milano ha disposto il blocco di 'Uber-pop', uno dei servizi messi a disposizione dalla app Uber, su tutto il territorio nazionale con inibizione
dalla prestazione del servizio. È stato dunque accolto il ricorso presentato dalle associazioni di categoria dei tassisti per "concorrenza sleale". Nelle scorse settimane, infatti, le organizzazioni sindacali e di categoria, locali e nazionali, dei tassisti e dei radiotaxi, assistite da un team legale composto dagli avvocati Marco Giustiniani, Nico Moravia, Giovanni Gigliotti e Alessandro Fabbi, avevano presentato un ricorso cautelare ed urgente per chiedere l'oscuramento della "app" Uber-Pop, uno dei servizi messi a disposizione dalla multinazionale americana Uber che permette a chiunque di fare il tassista senza licenza, e l'inibitoria dal servizio.
Oggi il giudice della sezione specializzata imprese del Tribunale di Milano, Claudio Marangoni, con un'ordinanza ha accolto il ricorso, accertando, da quanto si è saputo, la "concorrenza sleale" del servizio del gruppo Uber.
Il giudice con un provvedimento cautelare ha disposto il blocco di Uber-Pop e l'inibitoria della prestazione del servizio su tutto il territorio nazionale. Nel suo provvedimento il magistrato ha chiarito che Uber avrà 15 giorni di tempo per
adeguarsi all'inibitoria disposta, altrimenti scatteranno delle penali. Contro il provvedimento cautelare, in ogni caso, c'è la possibilità da parte di Uber di fare ricorso.