Patti Lateranensi come occasione per ulteriore sviluppo del dialogo tra istituzioni italiane e chiesa. È questo il pensiero del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel giorno della ricorrenza della firma dei Patti Lateranensi tra Stato italiano e Stato vaticano. "Nel mio messaggio di stamattina - dice Napolitano lasciando la sede dell'ambasciata italiana presso la Santa Sede dove ha incontrato fra gli altri, il segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, in occasione della cerimonia - mi riferivo allo sviluppo di tutte le potenzialità che contiene l'accordo di modifica del concordato". Questa mattina il presidente della Repubblica, in occasione di un messaggio inviato ad un convegno sui Patti Lateranensi a 25 anni dalla revisione, si era detto "certo che il fruttuoso dialogo esistente fra le istituzioni italiane e la chiesa, ribadito in occassione della visita ufficiale al Quirinale di sua Santità Benedetto XVI il 4 ottobre scorso, potrà ulteriormente intensificarsi consentendo alla comunità nazionale di affrontare le sfide del XXI secolo forte della condivisione dei principi e dei valori che sono alla base della nostra identità culturale e spirituale".Il Capo dello Stato, sempre lasciando l'ambasciata italiana presso la Santa Sede, ha ricordato che "sono 80 gli anni passati dalla firma dei Patti Lateranensi ma anche 25 gli anni passati dalla loro revisione. Queste sono cose importanti ed attuali".
Berlusconi: con Chiesa grande sintonia. Tra Italia e Santa Sede c'è "un clima perfetto. Come sempre c'è una grande sintonia del governo con la Chiesa". Lo afferma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi lasciando l'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede dopo aver partecipato al ricevimento dato in occasione dell'anniversario dei Patti Lateranensi. Il premier spiega che "da quando abbiamo avuto la responsabilità di governare il Paese ci siamo sempre dedicati alla soluzione dei piccoli problemi che esistevano fra la Repubblica Italiana e lo Stato del Vaticano.
Fini e Schifani a colloquio con Bertone e Bagnasco. Il presidente della Camera, GianfrancoFini, e il presidente del Senato Renato Schifani, hanno avuto separati e lunghi colloqui con il Cardinale segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone, e con il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, a margine della cerimonia per l'80esimo anniversario della firma dei Patti Lateranensi.
Il messaggio di Napolitano al conegno svolto a Montecitorio. Sui Patti Lateranensi e il rapporto tra Italia e Santa Sede, il presidente Napolitano era già intervenuto in mattinata con un messaggio inviato al convegno sui Patti Lateranensi organizzato dalla Fondazione della Camera dei Deputati. "Sono certo che il fruttuoso dialogo esistente tra le istituzioni italiane e la Chiesa, ribadito in occasione della visita ufficiale di Sua Santità Benedetto XVI al Quirinale il 4 ottobre scorso, potrà ulteriormente intensificarsi consentendo alla comunità nazionale di affrontare le sfide del XXI secolo forte della condivisione dei principi e dei valori che sono alla base della nostra identità culturale e spirituale", ha scritto il presidente della Repubblica. "Solo pochi giorni orsono - ha proseguito il Capo dello Stato - sono stati ricordati gli ottant'anni dalla firma dei Patti Lateranensi, che hanno posto fine ad un'epoca segnata da profonde lacerazioni fra lo Stato italiano e la Chiesa; oggi ricorrono i venticinque anni trascorsi dalla conclusione dell'Accordo di modificazione del Concordato, che ha consentito di consolidare le relazioni e di arricchirle di sempre nuovi contenuti anche a seguito dell'entrata in vigore della Costituzione. È pertanto quanto mai opportuna l'occasione di riflessione offerta dall'importante convegno di studi promosso dalla Fondazione Camera dei Deputati. Dall'insieme degli accordi del 1929 e del 1984 e dei principi enunciati nella Carta Costituzionale, che all'articolo 7 sancisce il principio secondo il quale "Chiesa e Stato sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani", si è andata sviluppando una collaborazione feconda fra lo Stato e la Santa Sede.Tale rapporto, ispirato al rispetto reciproco, si traduce in un'operosa convergenza di sforzi volti al bene comune, nel pieno riconoscimento della dimensione sociale e pubblica del fatto religioso". Napolitano si dice infine "certo che il fruttuoso dialogo esistente tra le istituzioni italiane e la Chiesa, ribadito in occasione della visita ufficiale di Sua Santità Benedetto XVI al Quirinale il 4 ottobre scorso, potrà ulteriormente intensificarsi" .