Una pioggia insistente ma leggera è caduta ieri, da mattina a sera, sui tetti delle case di Nodica, Migliarino, Massarosa e Torre del Lago, già provate dall’esondazione del fiume Serchio. I meteorologi annunciano: ci saranno acquazzoni di ben altra portata nella notte tra giovedì e venerdì. La speranza è che si sbaglino. O potrebbero essere guai. Gli occhi, adesso, sono tutti puntati verso l’argine costruito a ridosso del fiume Serchio nella frazione di Nodica. Qui, in poche ore, nel giorno di Natale, si è aperta una falla di 180 metri, che non sarà facile riparare. Come sia possibile che il fontanazzo si sia fatto spazio lungo un tratto rettilineo è tutto da chiarire. Il lavoro di nutrie? Il gesto irresponsabile di qualche contadino, che in tempi non sospetti avrebbe aperto dei buchi per irrigare i propri terreni? Il sindaco del comune di Vecchiano, Rodolfo Pardini, parla di leggende metropolitane. Tra l’altro - gli fa eco il presidente della provincia Andrea Pieroni - i lavori di manutenzione dell’argine erano stati fatti di recente. Intanto però i carabinieri di Pisa hanno inoltrato alla procura una comunicazione, ipotizzando il reato di disastro colposo. E quella falla fa paura, eccome. Non tanto per quella porzione di terra: «Qui l’emergenza sta lentamente rientrando - commenta l’assessore comunale alla protezione civile, Massimiliano Angori, che dalla notte di Natale lavora per evitare il disastro – anche nel caso in cui la situazione dovesse di nuovo precipitare, ci auguriamo che l’acqua esca molto lentamente dalla breccia e inondare, al massimo, le poche fattorie della Bonifica di Vecchiano, peraltro già sgomberate » . Il fatto è che in questi giorni le idrovore dovrebbero pompare 26/ 27 milioni di metri cubi di acqua della Bonifica di Vecchiano e riversarli nel lago di Massaciuccoli, perché da qui possa riversarsi nel Mar Tirreno attraverso i canali della Bufalina e del Burlamacco. «Ma il lago di Massaciuccoli – spiega il vicesindaco di Massarosa, Alfonso Del Soldato – è di per sé un bacino della portata di non più di 30milioni di metri cubi di acqua. Questa operazione di travaso la si fa in sicurezza in condizioni normali, ma presenta elementi di rischio in più laddove il cielo - e lo stato degli argini altrui - non ci aiuta » . Il tutto, dunque, si sta trasformando in una inevitabile corsa contro il tempo. Quello necessario a ricostruire l’argine del Serchio, per il quale risultano assai utili dei massi di grandi dimensioni arrivati da Carrara e da Campiglia. E quello necessario ad alzare la barriera anche intorno al lago di Massaciuccoli, « che intendiamo portare ad almeno un metro sopra il livello del mare » dice il vicesindaco di Massarosa. Una corsa cui partecipano cinquanta soldati del Genio militare di Piacenza, dei professionisti in situazioni critiche come questa, ma anche i parà della Folgore, e gli uomini del 10º e 8º Genio guastatori. Con loro tre macchine per il movimento terra e tutto il materiale utile per lavorare anche di notte. A disposizione un elicottero multiuso dell’aviazione. E poi i volontari della Protezione civile che gravitano intorno ai centri operativi comunali allestiti a Vecchiano, a Viareggio e a Massarosa: confratelli delle Misericordie, donatori di sangue Fratres, crocerossini, volontari della Pubblica assistenza. Nel comune di Massarosa l’ufficio anagrafe ha fatto il conto delle persone da evacuare entro giovedì: dovrebbero essere circa 180. Abitano nel territorio della Bonifica di Portovecchio, la frazione di Bozzano nella parte sottostante la ferrovia, la frazione di Piano del Quercione nell’area vicina al lago, la zona della Piaggetta. Problemi potrebbero sorgere anche per le aziende dell’area industriale di Montramito: sono un centinaio ed occupano un migliaio di dipendenti. Anche Torre del Lago, frazione del comune di Viareggio, è in stato di allerta. L’acqua potrebbe minacciare la villa- museo e il teatro di Puccini dove in estate si svolge il Festival lirico . In questa porzione di terra - secondo gli esperti - l’arrivo dell’acqua dovrebbe non essere però prorompente, ma più lento e forse meglio gestibile. Anche in questo caso - ha annunciato il sindaco della cittadina versiliese Luca Lunardini - abbiamo predisposto un piano di evacuazione, che dovrebbe interessare circa quattrocento famiglie. L’esondazione del Lago di Massaciuccoli? È solo l’ipotesi peggiore - dice il vicecapo del Dipartimento della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis, dalla Prefettura di Pisa, dove è stata allestita una unità di crisi.