lunedì 13 giugno 2022
Eni racconta le fasi della ricostruzione attraverso l’utilizzo di Live Stones, pietre digitali e multimediali realizzate con pannelli LED poste in loco della Basilica di Norcia
Basilica di Norcia, il racconto digitale della sua ricostruzione
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In questi anni sono state recuperate e catalogate quasi 5mila pietre. Non solo pezzi di roccia scalpellati e sapientemente dipinti all’interno, ma porzioni di storia, testimonianza di fede della comunità di Norcia e non solo. Perché la basilica di San Benedetto è più di un luogo caro a questa vallata, è il fulcro di una rete, quella dell’umanesimo benedettino, così importante per l’Italia e l’Europa.

Ora queste pietre “parleranno” davvero grazie al progetto di comunicazione avviato da Eni “The Norcia Live Stones”, frutto dell’accordo siglato a gennaio 2021 con il ministero della Cultura, l’arcidiocesi di Spoleto-Norcia e il Commissario per la ricostruzione del sisma 2016. Proprio a fianco dell’ingresso del cantiere, infatti, stamane è stato inaugurato l’Info stone, uno dei tre cardini del progetto, che farà da punto informativo sul crono programma dei lavori della ricostruzione della chiesa. Poco distante da qui è nata la Live House, uno spazio in cui le pietre recuperate dal cantiere si alterneranno a cubi in led dove scorrono progetti e immagini arrivate dall’interno della basilica.


L'arcivescovo di Spoleto-Norcia, Boccardo: non si ricostruiscano solo i muri, ma si ritrovi sempre più
il messaggio di pace di San Benedetto

Ma non servirà venire in presenza a Norcia per essere protagonisti della ricostruzione della basilica. Attraverso il Cantiere della Comunicazione, il terzo cardine del programma di ricostruzione condivisa e partecipata da Eni, infatti sul sito web dedicato sarà possibile conoscere a distanza lo stato dell’arte e approfondire tutti gli aspetti salienti del cantiere.

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«In questo modo vogliamo dare nuova vita ad un immenso patrimonio culturale, innescandoci nelle radici della storia di questo territorio - spiega Annalisa Muccioli, ceo di Eniprogetti - Sono state catalogate 4868 pietre per riportare la chiesa alla bellezza originaria, far rinascere la basilica è una riconquista di una identità che non è solo di Norcia, ma di tutta Italia. E vogliamo farlo aprendo un canale di dialogo continuo con le persone, perché sia un processo condiviso».

In questo modo davvero le pietre potranno parlare. «Potranno essere appunto testimoni di una storia di vita, natura e fede – sottolinea l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo – tuttavia dobbiamo essere capaci di ascoltare la storia che raccontano, che non è solo di questa comunità, ma parlano di Europa e dell’umanesimo benedettino. Speriamo che così non si ricostruiscano solo i muri, ma si ritrovi sempre più il messaggio di pace di San Benedetto».

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A sottolineare il particolare modello di rinascita post terremoto è infine il Commissario alla ricostruzione Sisma 2016 Giovanni Legnini, per «l’inedita sinergia tra le istituzioni. Ma dobbiamo fare in modo che la ricostruzione diventi un viverla a livello sociale, culturale, economico e assieme coltivare la bellezza del ricostruire».

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